BARI (ITALPRESS) - Si assicuravano il voto per 50 euro. E' quanto hanno scoperto i Carabinieri del Comando Provinciale di Bari e della Sezione di Polizia Giudiziaria, che hanno eseguito 10 misure cautelari: 1 in carcere, 7 ai domiciliari e 2 divieti di dimora nel Comune di Triggiano. Gli indagati devono rispondere, a vario titolo, di associazione finalizzata alla “corruzione elettorale”, attraverso un meccanismo illecito con riferimento alle elezioni amministrative del 20 e 21 settembre 2020 nel comune di Grumo Appula, e del 3 e 4 ottobre 2021 nel comune di Triggiano. Agli arresti domiciliari è finito anche il Sindaco di Triggiano.
Le indagini, secondo l'impostazione accusatoria accolta dal gip, hanno consentito di disvelare un collaudato accordo illecito che, in occasione di entrambe le consultazioni elettorali, avrebbe orientato le preferenze di voto di numerosi elettori, attraverso il pagamento di denaro ed altre utilità nei loro confronti. In particolare, le attività, coordinate dalla Procura di Bari e condotte in più fasi dai Carabinieri del Reparto Operativo - Nucleo Investigativo di Bari, della Compagnia di Modugno e della locale Sezione di Polizia Giudiziaria, hanno evidenziato che il responsabile di un noto movimento politico del territorio, destinatario dell’odierno provvedimento di sottoposizione alla misura degli arresti domiciliari, attraverso un'associazione che riusciva a canalizzare le preferenze, avrebbe acquisito illecitamente voti nello svolgimento delle consultazioni nel Comune di Triggiano nel 2021. Lo scopo fissato era la rielezione dell’allora Sindaco e di altri 2 consiglieri comunali, non destinatari dell’odierna misura. Il primo cittadino, poi effettivamente rieletto, in esecuzione dell’ordinanza appena eseguita, è stato sottoposto agli arresti domiciliari.
Le preferenze sarebbero state condizionate anche in cambio di 50 euro per voto e chi accettava l’accordo avrebbe dovuto consegnare copia dei propri documenti d’identità e della scheda elettorale per un preciso conteggio dei voti sezione per sezione. La verifica sarebbe stata effettuata nel corso delle operazioni di spoglio dove vari “gregari” degli organizzatori - che stazionavano stabilmente nei pressi delle sezioni loro assegnate - verificavano se le persone si fossero effettivamente recate al voto nonché, all’atto dello spoglio, controllavano l’effettiva corrispondenza dei voti “acquistati”. Significativo è stato quanto rinvenuto dai Carabinieri la sera del 6 ottobre 2021, in un cassone stradale di raccolta indifferenziata nel quartiere San Giorgio di Bari; frammenti di fotocopie di documenti d’identità, codici fiscali di cittadini triggianesi, un consistente numero fac- simile di schede e volantini di propaganda elettorale.
L’indagine ha permesso inoltre di accertare che un sistema analogo sarebbe già stato applicato l’anno precedente, nel settembre 2020, durante le consultazioni svoltesi a Grumo Appula. In quel caso, il risultato da raggiungere sarebbe stata la rielezione dell’allora Assessore alla Sicurezza e alla Polizia Municipale, oggi destinatario del provvedimento di custodia cautelare in carcere. Tra i gravi indizi di colpevolezza raccolti emerge il rinvenimento di 2 fogli sui quali era riportato un elenco di cittadini/elettori già “catalogati” per cognome, nome, data di nascita, cellulare, e sezione elettorale; agli stessi doveva essere versata la somma di 50 euro, quale corrispettivo per l’avvenuto acquisto del proprio voto. In corrispondenza di più nominativi era stato già trascritto un “ok” per certificare l’avvenuto ritiro della somma pattuita.
Il quadro indiziario raccolto dai Carabinieri a carico degli indagati è stato condiviso dalla Procura di Bari, che ha avanzato richiesta di emissione di misura cautelare. Il gip del Tribunale di Bari, accogliendo la richiesta, ha disposto la misura cautelare. vbo/gtr