L'ansia scolastica è un fenomeno in crescita, ne soffre tra il 5 e il 28% tra bambini e adolescenti. Crea livelli di angoscia e paura tali da compromettere non solo la frequenza e il rendimento in classe, ma il benessere e la salute generale. "È in aumento come tanti disturbi mentali in età evolutiva, stiamo assistendo a questa crescita da una decina di anni. C'è una maggiore vulnerabilità dei ragazzi legata agli stili di vita e alla riduzione dei fattori di protezione", spiega Stefano Vicari, responsabile di Neuropsichiatria dell'Infanzia e dell'Adolescenza dell'ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma e professore ordinario di Neuropsichiatria infantile all'Università Cattolica di Roma. "Una scuola basata sulla competizione può facilitare in chi ha una sua vulnerabilità la comparsa di questi comportamenti", dice il neuropsichiatra. Che spiega come distinguere tra ansia buona e cattiva e a chi rivolgersi per intervenire nel modo migliore. Stefano Vicari è autore con Maria Pontillo e in collaborazione con la Scuola Holden di "Domani resto a casa. Leggere tra le righe l'ansia scolastica" (Erickson). In studio Cinzia Lucchelli