Roma, centinaia in piazza: "Contro le manganellate, Piantedosi dimettiti". Momenti di tensione - Video

adnkronos 2024-02-25

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(Adnkronos) - "Contro le vostre manganellate, Piantedosi dimettiti". E' la scritta che campeggiava sullo striscione esposto dai manifestanti in piazza Beniamino Gigli, davanti al Teatro dell'Opera di Roma e a poche centinaia di metri dal Viminale. Alla manifestazione statica, organizzata dopo gli scontri di Pisa e Firenze, circa 800 persone, tra bandiere della Pace, della Palestina e del Partito Comunista. Dalla piazza il grido "siamo tutti antifascisti".  Momenti di tensione quando un gruppo di studenti, che voleva muoversi in corteo, ha interrotto le trattative con la Digos e correndo ha raggiunto il Viminale presidiato dai blindati, al grido di "Dimissioni, dimissioni" e 'Vergogna vergogna". La situazione è tornata alla calma quando gli studenti sono tornati davanti al Teatro dell'Opera di Roma dove hanno ricominciato a intonare cori pro Palestina. La manifestazione si è poi conclusa. Qui per esprimere "solidarietà per gli studenti aggrediti, ma soprattutto per dire che è un diritto essere liberi di essere in disaccordo con lo Stato", ha detto Miriam Giummo, responsabile dell'organizzazione 'Sinistra Universitaria', presente in piazza davanti al Teatro dell'Opera insieme a tanti altri universitari. In strada anche molti liceali. "Quello che è accaduto a Pisa è solo un esempio: queste cose accadono dall'autunno in particolare alle manifestazioni pro Palestina per chi chiede lo stop al genocidio", ha detto Carlo della 'Rete Studenti Medi del Lazio'. "Le persone sono stufe, i cittadini capiscono che c'è qualcosa che non va", ha aggiunto il giovane. "Al ministro dell'Interno abbiamo chiesto un'informativa urgente ma non vorrei scaricare sul singolo quella che è una responsabilità collettiva del governo, questo clima repressivo. E le dichiarazioni di esponenti di maggioranza lo confermano", ha detto il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte in piazza a Roma dove era in corso la manifestazione. "Qui c'è poca tolleranza per il dissenso politico e per le manifestazioni di protesta. Si tratta di accertare singole responsabilità dei funzionari di polizia, ma non siamo qui per protestare contro le forze dell'ordine ma perché ritengo ci sia una responsabilità collettiva del governo che sta alimentando un clima repressivo - ha affermato Conte - Fa specie il silenzio della premier Meloni che ha avuto già molte ore a disposizione dai fatti di Pisa per esprimere una posizione chiara che non ha ancora assunto".

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