Roma, 8 feb. (askanews) - "Le immagini della prima udienza processuale del 29 gennaio" sul caso di Ilaria Salis, "con l'imputata condotta in Aula in catene, hanno giustamente colpito tutti noi", "ma dal momento che è pratica purtroppo comune e prevista dalla normativa locale nel caso di reati più gravi connessi a violenza, lo stesso avvocato ungherese della detenuta non aveva mai incentrato su questo specifico aspetto una richiesta d'intervento da parte dell'Ambasciata". È quanto precisato dal vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani in un'informativa urgente del governo alla Camera. "L'esibizione delle catene in Aula dell'imputata, con le immagini trasmesse in televisione, ha avuto un forte impatto", ha aggiunto Tajani, ricordando che "essa non appare in linea con lo spirito delle norme europee".