Giornata Memoria, manifestazioni pro Palestina in tutta Italia. Scontri a Milano - Video

adnkronos 2024-01-27

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(Adnkronos) - Scontri tra i manifestanti pro Palestina e le forze dell'ordine oggi a Milano. I ragazzi in prima fila al corteo, non autorizzato perché concomitante con la Giornata della Memoria, hanno usato i bastoni delle bandiere per provare a serrare i ranghi e hanno lanciato contro le forze dell'ordine bottigliette e altri oggetti. Carabinieri e polizia hanno cercato di arginare i manifestanti con gli scudi, brandendo i manganelli. Bandiere, ‘free Palestina’ richieste di cessate al fuoco al Gaza e qualche frase contro Israele per un’ora e mezza i manifestanti hanno fatto ‘pressione’ contro carabinieri e poliziotti in tenuta antisommossa. La strada bloccata davanti e indietro da camionette, i manifestanti chiusi nel primo tratto di via Padova, alla fine è arrivato il contatto tra gli scudi e le prime file ‘armate’ con le aste di plastica delle bandiere.  C’è chi tra gli uomini in divisa si è visto costretto a usare il manganello mentre alcuni oggetti e bottigliette d’acqua sono state lanciate contro le divise. Ancora presto per la conta di eventuali feriti così come di possibili denunciati. Ora in via Padova restano un centinaio di persone guardate a viste dal presidio di poliziotti e carabinieri, ma è scomparsa la tensione che si è a lungo respirata nel pomeriggio quando la ‘trattativa’ per chiedere di passare è stata respinta. Dopo una doppia carica e scontri, durati alcuni minuti, i manifestanti lasciano, alla spicciolata, via Padova a Milano, dove si è concluso il corteo pro Palestina non autorizzato. Il presidio, iniziato alle ore 15, ha preso forza nei numeri fino alla decisione di muoversi, contraria a quanto chiesto dagli organizzatori che seppure “amareggiati” avevano spostato il corteo a domani alle ore 15 (data confermata) per rispettare le indicazioni del governo. Manifestazioni pro Palestina ci sono state oggi, però, in tutta Italia nonostante la richiesta di rinvio ad altra data del Ministero dell'Interno. Come da programmi, invece, ci sono state manifestazioni a Milano, Roma e Napoli, oltre a un sit-in a Cagliari. “Il dispositivo di ordine pubblico, diretto dalla Questura di Milano, ha operato una dinamica azione di contenimento”, verso le 16.40 all'inizio di via Padova, “per resistere al 'violento tentativo' di un gruppo di manifestanti di contravvenire alle disposizioni con il chiaro intento di procedere in corteo in direzione esterno città”. In una nota la questura spiega quanto accaduto nel corteo pro Palestina. I poliziotti e i carabinieri “hanno fronteggiato in maniera decisa quella porzione di dimostranti anche in virtù delle prescrizioni adottate ieri da via Fatebenefratelli secondo cui la manifestazione avrebbe dovuto avere luogo domani”. La Questura ha, quindi, predisposto “un rafforzamento dei reparti alle due estremità del segmento di via Padova in cui era contenuto il gruppo di manifestanti”, oltre 1.500. Verso le 17.20, il gruppo, dopo aver tentato di ‘sfondare’ verso la periferia “si è mosso in direzione opposta verso piazzale Loreto non riuscendo anche lì a superare il cordone di polizia attestato a protezione”. Quindi ha avuto inizio un “graduale deflusso” dei partecipanti. "Free Gaza from Hamas" si legge sul cartello che un ragazzo ha esposto fuori dalla finestra di un palazzo di via Padova a Milano, nel corso della manifestazione non autorizzata pro Palestina. Un messaggio provocatorio per gli oltre 1.200 manifestanti, che hanno rivolto all'uomo fischi e grida "scendi".   Fumogeni rossi e verdi, tra i colori della bandiera palestinese, sono stati accesi in piazza Vittorio Emanuele a Roma, dove si sono dati appuntamento i manifestanti pro Gaza. Sventolavano le bandiere palestinesi, sugli striscioni e i cartelli frasi contro Israele ma anche citazioni di Primo Levi. Erano circa mille, secondo fonti qualificate, al sit in in sostegno di Gaza nella Capitale. “Sventoliamo le bandiere che oggi non si voleva fossero sventolate" hanno detto i manifestanti, scesi in piazza, nonostante la richiesta di rinviare l'iniziativa a un'altra data. "Abbiamo ribadito che era inconcepibile che il Giorno della Memoria cancellasse cosa sta succedendo a Gaza, dove l’Olocausto sta avvenendo nell’indifferenza dei governi”. Passandosi il megafono e prendendo la parola in assemblea i manifestanti chiedono il “cessate il fuoco e una netta e chiara posizione dell’Italia”.  “Qui segnalo che non faremo passi indietro rispetto alle intimidazioni e rispediamo al mittente le accuse infamanti di antisemitismo rivolte a noi con il tentativo di strumentalizzazione per delegittimare le iniziative in solidarietà con la Palestina”, prosegue un altro manifestante parlando alla piazza. Le accuse sono anche contro un governo ‘bollato’ come “complice” di Israele: “Osano dare a noi lezioni di cosa è l’antifascismo quando abbiamo un presidente del consiglio che ha ancora la fiamma tricolore nel simbolo del partito e il presidente del senato con il busto di Mussolini”.  “Hanno provato a criminalizzarci”, affermano gli

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