Ginevra, 10 gen. (askanews) - "La situazione è indescrivibile. Quasi il 90 per cento della popolazione di Gaza, vale a dire 1,9 milioni di persone, è stato sfollato e molti sono stati costretti a spostarsi più volte. Le persone fanno la fila per ore per una piccola quantità di acqua, che non è sempre pulita. O per il pane, che da solo non è sufficientemente nutriente".Sono le parole del direttore generale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), Tedros Adhanom Ghebreyesus commentando il conflitto in corso tra Israele e Hamas dopo gli attacchi terroristici dell'organizzazione islamista palestinese del 7 ottobre 2023."La mancanza di acqua potabile e di servizi igienico-sanitari e le condizioni di vita sovraffollate - ha aggiunto - creano un ambiente ideale per la diffusione delle malattie. L'invio di aiuti umanitari a Gaza continua a incontrare difficoltà quasi insormontabili. I bombardamenti intensi, le restrizioni della circolazione, la carenza di carburante e l'interruzione delle comunicazioni impediscono all'Oms e ai suoi partner di raggiungere le persone bisognose"."L'ostacolo all'invio di aiuti umanitari alla popolazione di Gaza - ha concluso Ghebreyesus - non risiede nelle capacità delle Nazioni Unite, dell'Oms o dei nostri partner. L'ostacolo è l'accesso. Chiediamo a Israele di approvare le richieste dell'Oms e di altri partner per portare gli aiuti umanitari e continuiamo a chiedere un cessate-il-fuoco".