ROMA (ITALPRESS) - “L’anno è stato sicuramente positivo perché abbiamo ottenuto risultati in tutti i settori, dal punto di vista agonistico, della formazione, della promozione e dello sviluppo, oltre che dei progetti svolti sul territorio. Senza dimenticare i numeri dei tesserati che ci danno ragione visto che sono aumentati. L’anno ci ha impegnato tantissimo ma ci ha dato grandi soddisfazioni”. Lo ha detto in un’intervista all’Italpress Carlo Beninati, presidente della Federazione Italiana Badminton, tracciando un bilancio del 2023 che sta per chiudersi. L’agenzia “Enovation Consulting” ha inserito la FIBa come “best practice” nella prima edizione della ricerca titolata: ‘SDGs AT HALFTIME: La sostenibilità dello sport italiano’. “Lo sviluppo sostenibile è uno dei temi cari su cui lavoriamo – ha spiegato il numero uno della federazione, premiata per il suo comportamento virtuoso nella gestione ambientale-. Abbiamo prodotto una linea guida per gli eventi sostenibili, da applicare e mettere in atto per quanto riguarda l’organizzazione dei tornei. Uno di questi è il torneo di Modena, un fiore all’occhiello, che per due anni si è dato un’impronta sulla sostenibilità con la raccolta di tutto quel che riguarda l’elettronica dell’usato. È un momento innovativo molto importante”. Decisivi per l’aumento dei tesserati i “progetti sul territorio, in particolare "Vola con noi" e "più Badminton per tutti" che sono stati finanziati grazie anche a Sport e Salute”, ma Beninati ricorda che per favorire la pratica del “badminton agonistico dobbiamo aumentare il numero delle associazioni ed è lì che ancora dobbiamo lavorare abbastanza. Sul territorio siamo ancora a macchia di leopardo, specialmente in alcune regioni”. Per il numero 1 della FIBa il premio Oscar del 2023 del badminton italiano è un ex aequo: “In questo momento, ma per scaramanzia mi fermo qui, avremmo due atleti qualificati, anche se uno solo andrebbe a Parigi 2024. Quindi dividerei a metà l’Oscar tra Giovanni Toti e Fabio Caponio, che in questo momento a distanza di pochi posti l’uno dall’altro sono dentro alla classifica della Race to Paris”, conclude Beninati.
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