Roma, 14 nov. (askanews) - La sfida è colmare quel vulnus presente nella legislazione italiana sulla tutela dei patrimoni immateriali Unesco. Ad annunciarlo ad askanews è Roberto Marti, presidente della Commissione Cultura in Senato, intervenendo alla seconda giornata della Conferenza Internazionale "Living Heritage, Civil Society, Sustainable Development", al Senato, in occasione del ventennale della Convenzione Unesco del 2003 sul patrimonio culturale immateriale."Oggi è una giornata importante e anche molto sentita. Nella materialità - sottolinea - c'è il valore degli artisti, degli appassionati, il valore dei commercianti, sono dei beni intrinseci che di fatto hanno una loro valenza. Sulla questione dei beni immateriali la ricerca è ancora maggiore: è più nascosta, ma è più vera. C'è una grande voglia di ricerca della immaterialità per ritrovare storia, costumi, tradizioni, di una popolazione, di una civiltà e di una comunità"."Nella legislazione siamo molto carenti. La sfida di oggi - annuncia Marti - è di partecipare con dei temi specifici. Stiamo facendo molto nella settima commissione: abbiamo dato valore alla Treccani, che è un bene materiale ma anche immateriale, perché racconta la storia del passato; lo stiamo facendo con i Cammini e con tante altre manifestazioni importanti che si tramutano in leggi, in regole. Non farlo sul benessere e sul patrimonio immateriale sarebbe un danno. Il lavoro e l'impegno di oggi sarà quella di intitolare una legislazione più certa e più concreta per il nostro passato che sarà anche il nostro futuro", conclude il presidente Marti.