La nascita e l'avvio del progetto che avrebbe portato alla realizzazione dell'erede della Bagheera fu alquanto tormentata, almeno quanto lo sarebbe stata la carriera commerciale del modello definitivo.
La linea della Murena era a cuneo (come dai canoni estetici dell'epoca), elegante e slanciata: fu volutamente ispirata da una forma geometrica, e lo si nota in tutti i dettagli: l'esagono. Ancora oggi la linea della Murena non appare superata. Esteticamente, la Murena era molto diversa dalla Bagheera. Il frontale era più appuntito e penetrante, ed era reso aggressivo anche dai fari a scomparsa, presenti anche sulla Bagheera, ma che sulla Murena spiccavano di più nell'impatto visivo generale poiché la vista veniva maggiormente catturata proprio dal nuovo disegno del frontale. Una volta svelati, i fari anteriori erano grandi e rotondi, in contrasto con le linee tese del frontale: questo contribuì all'aggressività della vettura che acquisì uno "sguardo" più penetrante rispetto alla progenitrice. La fiancata, pulita ed efficace, esprimeva al meglio il concetto di dinamismo e, rispetto alla Bagheera, cambiava specialmente nella zona posteriore, dove la coda non terminava più in maniera decisamente spiovente, ma si rialzava a forma una sorta di accenno di mezzo volume posteriore, in ossequio alle nuove tendenze. La zona posteriore, come nella Bagheera, era caratterizzata dal lunotto enorme che garantiva un'ottima visibilità, ma soprattutto un elevato grado di luminosità all'interno dell'abitacolo; i fari posteriori erano decisamente grandi e di forma trapezoidale.
L'abitacolo della Murena mostrava prima di tutto la sua parentela con la Bagheera osservando la disposizione allineata dei tre sedili, una delle caratteristiche salienti della progenitrice e qui ripresa in toto per mantenere sempre quel tocco di originalità e versatilità che a suo tempo rese famosa la Bagheera stessa, ma con la novità che lo schienale del posto centrale ora può essere ripiegato, quando non in uso, per formare un bracciolo. I rivestimenti dei sedili erano in tweed o in velluto con bottoni, mentre i vani portaoggetti integrati nei pannelli porta erano piatti e rigidi, quindi poco capienti. La soluzione del motore centrale finì per ripercuotersi nella capacità non eccezionale del bagagliaio posteriore, al quale si accedeva tramite il lunotto, che si sollevava tirando una linguetta posta sul bordo interno del battente della porta lato guidatore. La Murena 2.2 era equipaggiata con il motore 9N2 da 2155 cm³ e con potenza massima di 118 CV. Il motore erano di origine Simca: quanto al cambio, la Murena montava un'unità manuale a 5 marce derivata direttamente da quella montata nella Citroën CX. L'influenza del Gruppo PSA si fece presente anche sotto questo aspetto. La carriera della Murena fu abbastanza breve e non particolarmente coronata da favorevoli riscontri commerciali, ma suscitò l'interesse di molti preparatori sportivi che la utilizzarono come base per derivarne degli esemplari