Napoli, 6 nov. (askanews) - Scaricavano rifiuti pericolosi nel fiume Sarno. Con questa accusa, nella mattinata di lunedì 6 novembre, sono finite nel mirino dei Carabinieri del Comando Gruppo per la Tutela Ambientale di Napoli, 2 aziende, nei comuni di Sant'Antonio Abate e Poggiomarino, in provincia di Napoli, sequestrate, su disposizione della Procura della Repubblica di Torre Annunziata, in seguito all'accertamento di diversi reati ambientali tra cui, appunto, scarico abusivo di reflui industriali e gestione dei rifiuti non autorizzata. Un'attività analoga, a fine ottobre, aveva portato al sequestro di un'altra azienda nel comune di Striano (Na).In particolare, le indagini dei Carabinieri del NOE di Napoli, in collaborazione con l'Arpac, hanno accertato che le aziende, attive nei settori della lavorazione delle conserve alimentari e della verniciatura di metalli avrebbero abbandonato, in modo incontrollato, rifiuti urbani indifferenziati e speciali, su aree non pavimentate e, soprattutto, avrebbero scaricato in maniera abusiva le acque provenienti dai processi industriali di lavorazione, contenenti anche sostanze pericolose, nelle fogne pubbliche e, quindi, nel fiume Sarno.Le indagini hanno consentito di accertare, inoltre, che le aziende erano normalmente dotate di impianti di depurazione ma questi erano inattivi da tempo, quindi i reflui industriali non venivano trattati ma immessi direttamente nel fiume Sarno, con gravi conseguenze per l'ambiente e per il fiume stesso.Finora, le attività degli inquirenti - comprensive anche delle indagini coordinate dalle Procure della Repubblica di Avellino e Nocera Inferiore, oltre a quella di Torre Annunziata - hanno portato, nell'intero bacino idrografico del Sarno, a 90 provvedimenti di sequestro, totale o parziale, di aziende o impianti produttivi, 84 sanzioni amministrative, 312 persone denunciate in stato di libertà e 7 arrestate per una pluralità di reati in materia ambientale.