Milano, 16 ott. (askanews) - Il Gruppo vitivinicolo trevigiano Villa Sandi di proprietà della famiglia Moretti Polegato è uno dei simboli del Prosecco, che declina nelle tre Denominazioni (Prosecco Doc, Conegliano Valdobbiadene Docg, e Asolo Docg) lungo i circa 200 ettari di proprietà e i più di duemila ettari controllati dagli agronomi aziendali tra il Veneto e il Friuli Venezia Giulia. A fare il punto sulla complessa vendemmia appena conclusa c'è il presidente Giancarlo Moretti Polegato. "La quantità, diversamente dalle previsioni che sembravano indicare una crescita, sarà al pari con quello che è stata la resa dell'anno scorso, del 2022" spiega il chairman, aggiungendo che "siamo ottimisti sulla qualità, ci sono dei bei profumi e abbiamo avuto un periodo vendemmiale col bel tempo, col sole a settembre e anche a inizio ottobre, quindi siamo fiduciosi che questa vendemmia e questa annata 2023 sia all'insegna della qualità".Villa Sandi ha chiuso il 2022 con un fatturato record di 145 milioni di euro, segnando un +20% sul 2021, con una crescita del 70% negli ultimi cinque anni e un numero di bottiglie prodotte che si è attestato intorno ai 33 milioni. Numeri importanti ottenuti anche grazie all'export in 130 Paesi, che oggi rappresenta circa il 65% del fatturato complessivo, ma anche grazie ad una strategia precisa. "La nostra strategia di Villa Sandi è che abbiamo una grande diversificazione, noi copriamo tutti i mercati, sia il mercato del consumo fuori casa, sia il consumo in casa, che sono la grande distribuzione, perché oltre a Villa Sandi abbiamo il marchio La Gioiosa che fornisce tutte le grandi catene al mondo" evidenzia Moretti Polegato, ricordando che "oltre a questo abbiamo sempre puntato molto sulla qualità. Noi abbiamo l'intera filiera, cioè partiamo e curiamo dalla vigna alla bottiglia, e la qualità per noi è sempre un asticella che ogni anno cerchiamo di alzare".Dopo il triennio 2020-2022 di forte e costante espansione, per il mondo del vino l'anno che stiamo vivendo appare più contratto a causa della difficile congiuntura economica e la complessa situazione internazionale. "Il 2023 è un anno sicuramente di consolidamento e non possiamo pensare più ai ritmi di crescita, parlo a livello anche generale ma anche per noi, del 2022, però siamo fiduciosi: io dico sempre che il vino e il cibo sono di moda nel mondo, e il 'Made in Italy' è quello che ci salverà anche da questa situazione internazionale, c'è recessione" prosegue il presidente, sottolineando che "sappiamo che i grandi mercati come la Germania stanno vivendo un momento particolare, Gran Bretagna e Stati Uniti, che sono i tre mercati principali per il vino italiano e anche per Villa Sandi, sono un attimo in un momento di tranquillità rispetto alla crescita degli anni scorsi. Un imprenditore deve essere positivo e credere nel lavoro che fa".Una delle incognite che gravano maggiormente sul futuro del vino è rappresentata dal cambiamento climatico, che negli ultimi due anni ha determinato nel nostro Paese lunghi periodi di grave siccità alternati a prolungate e violente piogge che hanno contribuito ad alimentare diverse malattie fungine. "La vite è una pianta che si adegua abbastanza bene ai cambiamenti climatici - continua Moretti Polegato, spiegando che "noi che facciamo parte di un gruppo che si chiama WRT, Wine Research Team, stiamo proprio studiando tutto quello che riguarda anche la vigna, con la possibilità di avere piante che hanno meno bisogno di acqua con i portainnesti: la vite può consumare attorno ai 7-8 litri di acqua, con questi sistemi che stiamo sperimentando possiamo diminuirla del 40%".