Milano, 9 ott. (askanews) - Dall'illustrazione alla pittura, dal lavoro in digitale ai colori stesi sulla tela. Emiliano Ponzi, uno degli illustratori italiani più noti sulla scena internazionale, ha presentato tre mostre come pittore, a Milano, Verona e Torino con la Galleria Marcorossi artecontemporanea, riunite sotto il titolo "In principio era la fine". Un cambio di forma espressiva interessante, per vedere come lo stile di Ponzi, molto pulito, caldo e riconoscibile, si traferisce nel lavoro pittorico vero e proprio."È stato veramente un cambiare paradigma - ha spiegato l'artista ad askanews - dove all'illustrazione ho affiancato la pittura perché l'illustrazione chiaramente è la mia grande passione e lo rimane sempre, però ho bisogno del quinto senso, del tatto, quindi di tornare a sporcarmi le mani, a fare delle cose che fossero pezzi unici, faticosi fisicamente da fare e che fossero anche deperibili in qualche modo e non riproducibili".Famoso per le copertine delle riviste e dei libri, per i progetti sulla metropolitana di New York - dove ore vive - e sul West americano, Emiliano Ponzi è un artista calato nel nostro tempo, con una forte capacità di stare sul mercato, ma anche con un'inquietudine, che si trasforma in nuovi percorsi. "Io credo che ci sono due tipi di visioni del sentirsi persone creative - ha aggiunto -. Una è fare branding, quindi essere sempre uguale a se stessi, continuare sempre a riproporre gli stessi codici, la stessa estetica per essere riconoscibili e c'è invece l'artista, forse un po' più sfortunato, tipo me, che è quello che deve seguire l'esigenza, quello che sente, quindi anche rischiare cambiando di perdere un pezzo di identità all'apparenza, ma invece puoi guadagnare nuovi pezzi di identità di te stesso che prima non conoscevi".E l'Emiliano Ponzi pittore esiste, ha una forza, sfrutta il background dell'illustratore, ma si apre a nuove possibilità e nuovi rischi. Ma soprattutto, ci pare, a dare nuovo respiro alla sua passione.