Ferrara, 20 set. (askanews) - "Investire in edilizia sostenibile non è più un optional, non è più facoltativo e non è una targa", bensì "un valore concreto, numerico, che ci dà la possibilità di verificare quanto i nostri edifici certificati contribuiscono e contribuiranno sempre di più al raggiungimento di determinati obiettivi che sono parte dell'Agenda 2030 e 2050 che il nostro paese ha sottoscritto". Lo ha detto Fabrizio Capaccioli, presidente di Green Building Council Italia, intervenendo agli Stati generali del risanamento, rigenerazione e sviluppo sostenibile dei territorio a RemTech Expo di Ferrara."Costruire e ricostruire non fa differenza - ha aggiunto Capaccioli nel corso dell'incontro -. Noi abbiamo un patrimonio immobiliare residenziale che per oltre il 50% ha la caratteristica di essere stato costruito prima degli anni 80 e una buona parte addirittura prima del 1945. Non tutto ciò che consideriamo datato più essere definito storico, bisogna anche avere il coraggio di decidere in che modo intervenire su un patrimonio edilizio ovviamente vetusto e non ben mantenuto. La nostra associazione promuove la sostenibilità anche sul patrimonio edilizio esistente tenendo conto che il 60% del totale complessivo degli immobili residenziali ad oggi ricade in classe F o G".Da questo punto di vista, ha concluso il presidente di Green Building Council Italia, "dobbiamo ripartire sull'esistente, agire sul ricostruito post-emergenza che speriamo sia sempre più mitigato e da lì attuare metriche di sostenibilità che tengano conto di tutto ciò che andrà rifatto in quella posizione o in posizioni diverse".