Rimini, 23 ago. (askanews) - "Se arrivano con questa frequenza e intensità mi auguro che trovino le strutture dove collocarli, quello che manca è un piano complessivo che non è stato condiviso con le Regioni, i Comuni e le Province". Così il governatore dell'Emilia Romagna, Stefano Bonaccini a margine del meeting di Rimini, è tornato sulla polemica sui migranti e il "rischio tendopoli" da lui ventilato.La polemica sulle regioni di sinistra "che non hanno firmato lo stato di emergenza" è "surreale" ha aggiunto. "Il presidente della provincia autonoma Fugatti o il presidente del Veneto Zaia che lo hanno firmato perché hanno detto le stesse cose che sto dicendo io?", ha aggiunto."Siamo preoccupati perché c'è un arrivo massiccio, anche tanti sindaci di centrodestra sono preoccupati perché da un giorno all'altro ti arriva una quantità notevole di migranti senza che sia stato condiviso un piano e soprattutto la redistribuzione"."Credo ci voglia più redistribuzione dei migranti anche in Europa e un piano condiviso, la richeista che faccio è mettersi a sedere a un tavolo a Roma insieme agli enti locali perché la tensione sta salendo e il rischio è quello di una tensione sociale difficile da gestire"."Io non uso le parole che usava il governo nei confronti di altri però 'i porti chiusi, è finita la pacchia, prima gli italiani' non le dicevo io quelle cose quindi, quantomeno dire 'forse ci siamo sbagliati', avevamo promesso che se saremmo arrivati al governo avremmo contenuto quello che sta diventando un problema esponenziale, siamo al doppio al triplo, un numero di sbarchi molto superiore a quello che era quando non c'era questo governo".