Milano, 8 ago. (askanews) - Il decreto giustizia approvato del Consiglio dei ministri prevede "l'estensione" a una "serie di ipotesi di reato di criminalità grave degli strumenti di investigazione disciplinati dalla legislazione in materia di criminalità organizzata" e "specificamente si estende l'impiego delle intercettazioni anche ambientali". L'obiettivo è "rendere più omogeneo il sistema e rafforzare i principali strumenti di contrasto a reati di particolare gravità, come quelli aggravati dal 'metodo mafioso', con finalità di terrorismo, reati di attività organizzata per il traffico illecito di rifiuti e sequestro di persona a scopo di estorsione".Vengono creati "archivi digitali inter-distrettuali per la conservazione delle intercettazioni registrate - ha spiegato il ministro della Giustizia, Carlo Nordio - i luoghi di ascolto restano presso le singole Procure. L'obiettivo è risolvere la criticità (sollevate anche dal Procuratore nazionale antimafia e da numerosi Procuratori) su gestione, capienza e sicurezza degli archivi attualmente presenti presso ogni Procura. Le attività di intercettazione sono di pertinenza solo del singolo ufficio del pubblico ministero, ma si introduce l'istituzione di nuove infrastrutture digitali, per assicurare nuovi, più elevati e più uniformi livelli di sicurezza, ma anche più efficienza e più economicità"."L'ho detto fin dal primo giorno del nostro programma governativo che sono contrario alle intercettazioni a strascico - ha detto Nordio - sono contrario alla diffusione pilotata delle intercettazioni che vulnerano la dignità e l'onore dei terzi. Non sono mai stato contrario alla intercettazione come mezzo di strumento della prova dei reati più gravi. In questo senso abbiamo colmato delle lacune e dato una sorta di sigillo ai reati più gravi per i quali queste intercettazioni sono possibili".