Alluvioni e siccità, il tema idrico è una priorità per il Paese

adnkronos 2023-07-11

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(Adnkronos) - Siccità, alluvioni, distribuzione idrica e riuso di acqua potabilizzata. Il tema idrico italiano si fa strada tra fatti di cronaca e appelli alla classe dirigente. Le esondazioni che hanno messo in ginocchio l'Emilia Romagna sono solo l'ultima delle trappole tese dal cambiamento climatico che l'Italia fatica a evitare. In gioco ci sono anche le condizioni per lo sviluppo del paese, dove per il 59% della superficie territoriale, la difesa del suolo, la regolazione delle acque, l'irrigazione e la salvaguardia ambientale è affidata alla gestione dei consorzi di ANBI, l'Associazione nazionale consorzi di gestione e tutela del territorio e acque irrigue. Attraverso finanziamenti misti, pubblico o privati, i consorzi hanno realizzato 914 invasi per uso prevalentemente irriguo, 42 impianti di produzione di energia idroelettrica e 110 impianti di produzione di energia fotovoltaica. Tuttavia, lo sfruttamento del suolo e le difficoltà dell'ecosistema a recuperare l'equilibrio idrico rendono necessario un piano di realizzazione di invasi multifunzione che possano favorire lo sviluppo sostenibile. Le tecnologie per farlo non mancano, come anche le risorse idriche. Il problema resta la gestione dell'acqua e l'applicazione delle soluzioni tecnologiche da mettere al servizio del ciclo idrico. E' ciò di cui sono certi in ACEA, il principale operatore deputato alla gestione della rete idrica e del complesso di acquedotti italiani.  

"Il tema idrico ormai è sicuramente prioritario per il Paese. L'acqua condiziona una parte significativa del PIL, circa il 18%, e condiziona anche, in una certa misura, quella che è l'economia del mare che pesa per un 20% sul PIL. Per cui è chiaro che è determinante non solo per il settore agricolo ma anche per il settore industriale. L'acqua, pur essendo una risorsa storicamente molto importante per lo sviluppo, non ha mai avuto una visione così integrata. E' il momento di attuarla, noi come primo operatore in Italia lo faremo e crediamo che un'integrazione forte tra un approccio industriale come il nostro e quello anche dei consorzi sia fondamentale perché la risorsa deve essere gestita in modo integrato il più possibile e capendo anche quali soluzioni attuare al meglio ai fini del Paese".  

Gli eventi estremi che hanno impegnato le cronache nazionali vanno dunque considerati come un bagaglio di esperienze di cui far tesoro per equipaggiare l'Italia con bacini di accumulo e altre infrastrutture che possano tutelare il territorio dai fenomeni climatici ormai ampiamente pronosticabili nelle loro conseguenze. Per farlo, l'integrazione dell'approccio industriale di operatori come ACEA e di consorzi come quelli di ANBI può essere funzionale alla valorizzazione della gestione delle risorse idriche. 

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