Tel Aviv, 7 giu. (askanews) - Tel Aviv città più gay friendly del medio oriente, sempre sul podio delle capitali più divertenti del mondo e in cima alle classifiche della vita notturna più cool. La città israeliana che affaccia sul Mediterraneo non dorme mai e per i turisti che cercano la movida è la destinazione ideale. "La vita notturna a Tel Aviv è incredibile, è molto varia. C'è offerta per tutti, per chi vuole sperimentare l'alta società e per chi ne cerca il lato più alternativo", spiega Ido Weil di TLV Nights, agenzia specializzata nei tour dei locali notturni. "Viaggio molto in giro per il mondo e posso dire che Tel Aviv è sicuramente una delle migliori città della vita notturna al mondo. Prima di tutto perché è molto varia e poi perché ci sono cose da fare tutti i giorni della settimana, non solo nel fine settimana", continua Ido.Muovendosi solo attorno a Rothschild Boulevard, una delle aree più centrali di Tel Aviv, ci si può imbattere in ogni tipo di locale. Un omaggio agli Spaghetti western e alla musica di Ennio Morricone a Teder Fm, una radio che ospita diversi locali proponendo dj set o musica live.Anche Kuli Alma, varcata la soglia, offre diverse possibilità: dalla sala con musica tecno, alla discoteca hip hop. Stessa varietà per il locale Sputnik, mentre per chi desidera un gay bar, a due passi da Rothschild Boulevard c'è Layla.Tel Aviv non è solo vita notturna sfrenata, ovviamente. Alla "capitale del Bauhaus" non manca niente, dal lungomare con chilometri di spiagge per famiglie e surfisti, ai musei, negozi di design, fino a una scena culinaria di altissimo livello.Agli antipodi da Gerusalemme, Tel Aviv sembra quasi vivere in una campana di vetro che protegge il turista dalle tante questioni irrisolte che stanno dividendo la società israeliana in questo momento."Israele è un posto molto interessante, un posto speciale e non è il posto più facile, ma questo fa desiderare alle persone di godersi il momento. Stasera c'è stata una manifestazione ma le strade sono piene, i bar sono pieni. Le persone vogliono vivere la loro vita. Non vogliono combattere, vogliono vivere", conclude il giovane israeliano.