Roma, 8 mag. (askanews) - Canberra si dice preoccupata per le sue sorti e chiede di liberare Cheng Lei, conduttrice televisiva australiana di origini cinesi detenuta in Cina da oltre mille giorni. La giornalista, classe 1975, due figli, lavorava per la versione inglese dell'emittente pubblica cinese Cgtn (China Global Television Network) e si trova in custodia da agosto 2020 con l'accusa di avere "divulgato segreti di Stato all'estero".Secondo l'Australia, la sua detenzione è legata a motivi politici. La ministra australiana degli Esteri, Penny Wong, ha espresso "profonda preoccupazione" per il caso. "Al di là del fatto che è stata separata dalla sua famiglia per molto tempo, ha mostrato resilienza e un coraggio immensi", ha sottolineato la ministra, aggiugendo che tutti gli australiani vorrebbero vederla riunita con i suoi figli.La sua detenzione e quella di altri cittadini australiani in Cina - ha fatto intendere la ministra degli Esteri australiana - costituiscono un ostacolo nelle già tese relazioni tra i due Paesi. Il portavoce del ministero degli Esteri di Pechino, Wang Wenbin, in conferenza stampa replica:"Abbiamo presentato più volte informazioni pertinenti nel caso che avete citato. Abbiamo anche spiegato come le autorità cinesi competenti abbiano trattato, conformemente alla legge, il presunto reato di Cheng Lei. Ciò che voglio sottolineare - ha concluso - è che i diversi diritti di Cheng Lei sono garantiti in base alla legge".