Roma, 27 mar. (askanews) - "Tutti devono scioperare oggi, chiediamo al governo di fermare questa follia di riforma della giustizia"; Keren Mimran è una dei tanti israeliani di nuovo in strada oggi.Israele è più che mai nella bufera di fronte alla riforma voluta dal governo di Beyamin Netanyahu. Dopo una notte di proteste a Gerusalemme davanti alla residenza del premier , che ieri ha silurato anche il ministro della Difesa, sono circolate voci di un prossimo congelamento della legge, ma il premier è stretto fra le proteste e la minaccia degli alleati oltranzisti di far cadere il governo. Gli israeliani protestano da oltre due mesi ormai per la riforma che metterebbe sotto controllo parlamentare sia la nomina dei magistrati che le sentenze della Corte costituzionale. Nella notte ci sono stati anche scontri a Tel Aviv, in seguito appunto al licenziamento del ministro della Difesa Yoav Gallant, colpevole di essersi apertamente opposto alla legge.Il presidente Isaac Herzog, del partito laburista, ieri ha lanciato via comunicato l'ennesimo appello al governo chiedendo di bloccare immediatamente la riforma. "Siamo stati testimoni di scene molto difficili" ha scritto, "l'intera nazione è in preda a una forte inquietudine, la sicurezza, l'economia e la società sono minacciate". Uno sciopero generale oggi blocca anche l'aeroporto Ben Gurion a Tel Aviv.A Gerusalemme, Trevor Galor, proprietario di una compagnia turistica, dice "è incredibile quelllo che sta succedendo, è la follia totale, tutte le autorità, tutte le giurisdizioni, i militari, i settori finanziari, tutti dicono che questa riforma o come la volete chiamare è una follia, e Israele al momento è diventato un posto molto pericoloso".