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(Adnkronos) - Se assunta con moderazione e in assenza di stati patologici, è una bevanda gustosa, energetica e perfino salutare, classicamente costituita da acqua, cereali, luppolo e lievito: sarà la birra l’argomento della prossima puntata de “Il Gusto della Salute”, il programma scientifico online curato dall’immunologo Mauro Minelli, docente di dietetica e nutrizione umana presso l’Università LUM di Bari, in collaborazione con ADNkronos.
L’orzo è il cereale più usato per produrre la birra della quale, tuttavia, esistono molteplici varietà realizzate con altre tipologie di granaglie o pseudocereali come, ad esempio, il grano, il mais, il riso e perfino la quinoa.
Ma cos’è realmente la birra? Le prime testimonianze nella storia della preparazione di una bevanda simile alla birra da parte dei Sumeri, abitanti nella fascia di terra fra il Tigri e l’Eufrate nell’Asia occidentale, sono datate all’incirca a 6.000 anni fa. Si pensa che la nascita della birra sia dovuta all’abitudine di conservare i cereali nell’acqua, ambiente favorevole per avviare i processi di maltazione e poi di fermentazione. Il lievito, solitamente rappresentato da ceppi di Saccharomyces cerevisiae o Saccharomyces carlsbergensis, scinde il malto contenuto nei chicchi dei diversi cereali in alcol e anidride carbonica, processo alla base della fermentazione dal quale scaturisce una bevanda moderatamente alcolica che viene poi amaricata con il luppolo capace, con il suo retrogusto, di bilanciare la dolcezza del malto.
Una classica “birra alla spina piccola” da 0,20 l, bevuta da persona in buone condizioni di salute, non nuoce alla salute e non è nemmeno causa di aumento di peso, considerando il suo valore energetico che incide in misura limitata sulla quota calorica giornaliera.
Ma il consumo di birra dev’essere occasionale, poiché una sua eventuale assunzione quotidiana e continuativa può sortire una serie di effetti negativi che vanno da un progressivo danno del fegato alla possibilità di favorire lo sviluppo di tumori soprattutto del cavo orale, dell’esofago e dello stomaco.
Dal punto di vista nutrizionale la birra fa coppia perfetta con i prodotti caseari, in quanto l’assorbimento dell’alcol viene favorevolmente modulato dai grassi e dalle proteine presenti nei formaggi il cui retrogusto, tuttavia, dovrebbe legarsi a quello della birra per evitare che il sapore del formaggio venga compromesso.
L’acidità della birra, inoltre, è ideale per rendere tenera e più digeribile la carne. E’, pertanto, consigliabile utilizzare la birra al posto del vino o dell’aceto per marinare tagli di carne più magri che, in cottura, potrebbero diventare più duri.
Tante le curiosità e gli interrogativi su questo alimento complesso che, già nell’antichità, veniva considerato bevanda capace di “far star bene chi la beveva”. Ma, alla luce delle attuali conoscenze, la birra può davvero essere considerata solo una bevanda dissetante? È vero che aiuta a digerire? Va bene per gli sportivi, magari dopo l’allenamento? Può essere liberamente consumata dai diabetici o si impongono delle limitazioni? E chi è a dieta come dovrà regolarsi con il consumo di birra? E i celiaci possono consumare questa bevanda?
Nell’appuntamento con “Il Gusto della Salute” del prossimo venerdì 10 marzo, verranno esplorate la storia, le caratteristiche e le proprietà nutrizionali della birra, e ne verranno analizzati benefici ed eventuali controindicazioni.