Modena, 22 feb. (askanews) - Elly Schlein è più giovane ed "è sicuramente molto più orientata alla mobilitazione social". Ma anche Stefano Bonaccini che di anni ne ha di più, ma che sui social ha cominciato a muoversi da diversi anni, li usa in particolare "per lanciare messaggi a mondi diversi, magari meno entusiasti ma forse un po' più larghi". Ma una cosa vale per tutti e due i candidati che domenica alle primarie del Partito democratico si sfideranno per la carica a segretario: i social sono utili in campagna elettorale e in particolare nella mobilitazione degli ultimi giorni, "ma non è il social che aiuta a vincere e perdere". Piuttosto "si vince o si perde se si ha un messaggio forte, se si hanno mezzi di comunicazione vari da utilizzare per divulgarlo, se si ha un motivo per spingere la gente a votare".Ne è convinto Giovanni Diamanti, consulente politico, co-fondatore e partner dell'agenzia di comunicazione politica Quorum/YouTrend, che ha partecipato all'incontro "Tik-Tok Politik. Come vincere le elezioni sui social network", organizzato dal Centro culturale Francesco Luigi Ferrari di Modena."Si muovono in modo diverso i due candidati alla segreteria del Pd - ha spiegato Diamanti -. Elly Schlein è sicuramente molto più orientata alla mobilitazione social, alla galvanizzazione della propria base. Mentre Bonaccini lo usa maggiormente per lanciare messaggio a mondi diversi, magari meno entusiasti ma forse un po' più larghi". "I social aiuteranno le campagne elettorali, saranno utili soprattutto sul fronte della mobilitazione degli ultimi giorni - ha chiarito il consulente politico -. Ma non è il social che aiuta a vincere e perdere per pochi voti. Si vince o si perde un'elezione se si ha un messaggio forte, se si hanno mezzi di comunicazione vari da utilizzare per divulgarlo, se si ha un motivo per spingere la gente a votare. Per tutto questo non solo per i social"."Non è sui social che si vincono o si perdono le elezioni. E' un pezzo importante di un momento come la campagna elettorale in cui si sposta l'opinione pubblica da una parte all'altra, ma è un pezzo non è il tutto". "I social sono per tutti - ha concluso Diamanti -. Ci sono diversi tipi di social quindi in base al profilo del candidato o dell'elettore che si vuole raggiungere come target ci sono social più utili e social meno utili. Però ormai sui social ci siamo quasi tutti".