Milano, 9 feb. (askanews) - L'andamento dei mercati azionari nel 2022 ha favorito le operazioni di delisting, ma per il 2023 si preannuncia una ripresa delle Ipo, con le realtà eccellenti che in Italia non faranno fatica a quotarsi. Ad analizzare l'andamento di Piazza Affari e le prospettive dell'anno è stata BPER Banca nella quinta edizione dello studio realizzato insieme a Value Track sull'evoluzione dei multipli di mercato e valutazioni delle Ipo. Per Marco Mandelli, Responsabile Corporate & Investment Banking di BPER Banca, il 2022 è stato un anno con "luci e ombre"."Anche rispetto al 2021 oggettivamente il numero degli Ipo è radicalmente diminuito sia in numero che in valore di quotazione che è un altro elemento che viene usato e che contraddistingue la bontà dell'esercizio che si è concluso. Se vogliamo provare a intercettare delle luci, c'è stata una certa dinamicità nel mondo delle emissioni corporate bond o dei mini bond. Così come anche si sono dimostrate solide le aziende quotate oggi sull'Igm, che è l'ex mercato Aim della Borsa, che si contraddistinguono per una certa operatività nell'M&A, che vuol dire essere votate alla crescita".Nel 2022 sono state 30 le Ipo a Milano, contro le 49 del 2021, mentre le Opa sono state 19 per un controvalore complessivo di 2,9 miliardi di euro. Marco Greco, managing partner di Value Track. "Il 2022 è stato caratterizzato da una elevata incertezza generato da shock macroeconomici e questo ha portato a un ribasso dei costi azionari e questo ha reso le società quotate più appetibili per i private equity. Mi aspetto che nel 2023 prosegua il percorso del private equity che cercano di portare private le società quotate, quindi ancora parecchie Opa, però mi aspetto che i corsi azionarsi possano risollevarsi perché si vede la luce in fondo al tunnel, ovvero la fine del percorso di rialzo dei tassi di interesse". Una dinamica che lungo è destianta a premiare le operazioni di quotazione già dalla metà dell'anno.