Davos, 19 gen. (askanews) - "E' assurdo che a Davos diamo ascolto alle persone che stanno causando la crisi climatica, piuttosto che a quelle in prima linea". Cosi si è espressa la militante pro-clima svedese Greta Thunberg nei pressi del Centro congressi dove è in corso il World Economic Forum di Davos nell'ambito di un panel di discussione organizzato dagli attivisti del movimento Fridays For Future con il direttore esecutivo dell'Agenzia internazionale dell'energia, Fatih Birol."Sembra che ci affidiamo a queste persone per risolvere i nostri problemi, anche se hanno dimostrato di dare la priorità all'avidità a breve termine e all'avidità aziendale", ha rincarato la giovane attivista. Greta Thunberg e tre attiviste del movimento a Davos hanno firmato ed esposto una petizione "Cease and Desist" (Cessa e Desisti) all'indirizzo degli amministratori delegati delle Big Oil, ovvero le aziende che si occupano di combustibili fossili.Nel documento chiedono che smettano immediatamente di aprire qualsiasi nuova estrazione di petrolio, gas o carbone e denunciano che da decenni sapevano che i combustibili fossili provocano cambiamenti climatici catastrofici e che hanno ingannato il pubblico e i politici con la disinformazione, seminando dubbi e causando ritardi.La petizione chiede che venga posto fine a queste attività ora, poiché violano il diritto umano a un ambiente pulito, sano e sostenibile e i diritti delle popolazioni indigene.Il documento termina affermando che "se non agiscono immediatamente, i cittadini di tutto il mondo possono intraprendere un'azione legale".È firmata oltre che da Greta Thunberg dalle altre tre attiviste presenti a Davos: Vanessa Nakate, Helena Gualinga e Luisa Neubauer.