Nola, 17 dic. (askanews) - Nel 1979 erano 15 dipendenti, nel 2022 sono arrivati a oltre 200 con un fatturato di 30 milioni di euro: è la storia di ESF Edil San Felice, uno dei principali general contractor italiani per il settore delle infrastrutture, che ha festeggiato i 43 anni di attività con l'inaugurazione della nuova sede nell'area industriale di Nola, in provincia di Napoli. Una manifestazione alla quale hanno preso parte il vescovo di Nola, Francesco Marino, il sindaco di Nola, Carlo Buonauro e in collegamento telefonico il sottosegretario alle Infrastrutture, Tullio Ferrante.La Edil San Felice, nata dall'intuizione di Lorenzo Francesco Di Palma nella cittadina di Cimitile, è specializzata nel settore edilizio civile e industriale, nella manutenzione di strade, autostrade, ponti, viadotti, aeroporti e nelle opere di urbanizzazione, al servizio di grandi committenti come Anas, Autostrade per l'Italia, aeroporti di Roma, Napoli e Salerno. In un anno sono stati impiegati più di 200 mezzi operativi, resi attivi oltre 10mila cantieri su tutto il territorio nazionale, ripristinati 1.023 incidenti, garantite circa 90mila ore di reperibilità e sono stati installati più di 60 km di rete di recinzione faonistica ai margini delle autostrade e 50 km di guardrail."In questi ultimi anni abbiamo organizzato la macchina della governance, abbiamo introdotto il consiglio di amministrazione e soprattutto abbiamo introdotto delle policies di legalità - ha detto Lorenzo Di Palma, amministratore delegato ESF Edil San Felice - Stiamo portando avanti i valori fondamentali che ci aiuteranno in questo percorso che sono la sostenibilità ambientale, la digitalizzazione".Creata anche "un'Academy interna affinché questi nuovi talenti possano dare delle potenzialità, aperta a tutte le persone che frequentano gli istituti superiori, quindi, tecnici. E' nostra intenzione formare muratori, carpentieri, figure che al momento mancano e sarà aperta anche a tutte le università, soprattutto campane, facoltà di Architettura e Ingegneria in particolar modo. Abbiamo, infine, introdotto nuove tecnologie come l'installazione di un impianto di segnaletica stradale che ci consenta di essere efficienti".Tanti i progetti per il futuro. "Abbiamo concepito il nuovo piano, è un piano di sviluppo, di crescita, volta alla sostenibilità e - ha spiegato Carmelo Intrisano, presidente del consiglio di amministrazione ESF - alla generazione del valore che non è soltanto il valore degli azionisti, per la proprietà, ma è un valore per tutti gli stakeholder. Abbiamo puntato molto sul management che è giovane, composto molto da donne". "Il piano industriale poggia su alcuni valori etici, è fortemente caratterizzato dalla crescita, da investimenti, innovazione tecnologica, ma anche in sicurezza. Prevediamo - ha aggiunto - una forte generazione di valore. Abbiamo deciso, tra l'altro, di provare l'opzione strategica di allargare la compagine societaria al mercato azionario mediante la quotazione al secondo mercato cioè al mercato dedicato alle piccole e medie imprese".Fulvio Martusciello, europarlamentare del PPE e componente della Commissione per i problemi economici e finanziari, ha lodato il coraggio di chi fa impresa al Sud, di "chi decide oggi di rimanere in questa regione, di essere competitivo con il Nord, pur avendo un sistema bancario che non aiuta perché fare impresa al Nord è molto più semplice, c'è una credibilità che viene data automaticamente a chi fa impresa, mentre noi dobbiamo sempre superare mille esami e mille difficoltà e poi abbiamo anche uno Stato che paga lentamente e per chi mette i propri soldi nell'azienda è il primo grande problema. Allora il vero tema che dobbiamo sviluppare è consentire a chi fa lavori con la pubblica amministrazione, con lo Stato, con l'Anas, con soggetti pubblici, di avere la certezza dei tempi dei pagamenti", ha concluso.