"Una cella chiamata casa". E' da questa immagine che i Carabinieri di Napoli partono con l'obiettivo di smuovere le coscienze dei partenopei e soprattutto fornire una via di fuga a quelle donne che si sentono oppresse e vessate da un uomo che in realtà uomo non è. Alla vigilia della giornata Mondiale contro la violenza sulle donne i carabinieri del Comando Provinciale di Napoli hanno stilato un bilancio dei risultati conseguiti nel contrasto alla più odiosa forma di reato. Con i numeri, anche un video per entrare "virtualmente" nelle case dei Napoletani e, perché no, anche negli smartphone. Un messaggio dalla voce delle donne in uniforme del Comando Provinciale di Napoli che vuole sensibilizzare ma soprattutto convincere chi ha bisogno di aiuto a denunciare. Da gennaio scorso alla prima settimana di novembre i carabinieri di Napoli e provincia hanno arrestato e denunciato in flagranza di reato e su disposizione dell'Autorità giudiziaria 593 persone per atti persecutori, 70 persone per violenza sessuale e 3 persone per femminicidio. Sono 1271, invece, le persone arrestate e denunciate per maltrattamenti in famiglia per un totale di 1937 persone. Un fenomeno che registra la triste media (per difetto, ndr) di 6persone arrestate o denunciate al giorno. Sintomo tangibile anche di una rinnovata fiducia nei confronti delle istituzioni che rispondono colpo su colpo al numero sempre crescente di denunce. Il più recente è di ieri. Un 24enne di Miano, allontanato da casa dalla compagna per le violenze subite, si è arrampicato lungo la facciata del palazzo fino al suo balcone. I carabinieri lo hanno bloccato e arrestato. La vittima ha raccontato anni di vessazioni, quasi sempre conseguenza di crisi di astinenza da stupefacenti.