Il boom dei costi (+50%) mette a rischio l'industria della birra

Askanews 2022-11-23

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Milano, 24 nov. (askanews) - Quella degli italiani per la birra è una passione che è andata crescendo negli anni, capace di reggere anche all'onda d'urto della pandemia. Ma l'attuale congiuntura economica, coi rincari di energia e materie prime e l'inflazione che erode il potere d'acquisto, sta mettendo a dura prova il settore. Il sesto rapporto sulla creazione di valore condiviso del settore della birra in Italia, realizzato da Althesys per Osservatorio Birra, ha misurato l'impatto di questa congiuntura e le fosche conseguenze su tutta la filiera:"Complessivamente i costi sono aumentati di circa il 50% in termini di incidenza sulla struttura di conto economico del settore - ha spiegato Alessandro Marangoni, ceo Althesys - Un incremento di questo genere potrebbe addirittura mettere a rischio un'azienda su due soprattutto per quanto riguarda il tessuto di piccole medie imprese, ma non solamente loro, che compongono il settore".Anche i big del comparto non sfuggono alla mannaia dei costi. Del resto in un anno e mezzo i rincari di materie prime, come mais e malto d'orzo, sono stati dell'ordine dell'80-95%, i prezzi degli imballaggi, soprattutto del vetro, sono raddoppiati, e i costi dell'energia addirittura quadruplicati. Inevitabilmente questo penalizza il comparto che pure è stato volano per l'economia del Paese, creando valore e occupazione lungo tutta la filiera: "L'ultima stima ci dice che il settore ha creato circa 9,4 miliardi di valore condiviso - ha affermato - cioè di ricchezza distribuita lungo tutti gli attori che operano, fornitori a monte, clienti, chi lavora nel settore con un moltiplicatore molto importante anche per quanto riguarda l'occupazione, circa una trentina di occupati creati per ognuno di quelli nel settore della birra ecco tutto questo rischia di rovesciarsi nel momento in cui il punto di partenza diventa non positivo ma negativo".La contrazione del settore, dunque, non rischia solo di compromettere i risultati operativi delle singole aziende ma di innescare una spirale negativa per l'economia in generale: "Se pensiamo che il comparto nel suo complesso per le ricadute sulla filiera riguarda grossomodo 95 mila addetti, è evidente che una contrazione prima di tutto va a impattare anche sul fronte dell'occupazione ma pensiamo anche che di 9,4 miliardi di valore condiviso ben 4,2 sono al gettito fiscale sotto le diverse voci", ha sottolineato.E la preoccupazione, come sottolinea Osservatorio Birra è che l'onda lunga dei rincari metta a rischio i margini anche nel 2023, gelando quella primavera della birra che in dieci anni l'ha portata al centro della scena enogastronomica italiana. Anche se c'è una ragione che spinge verso un cauto ottimismo: "Nella percezione dei consumatori quello che è l'atteggiamento verso il prodotto rimane certamente molto positivo; sono stati fatti sondaggi anche circa il gradimento e l'importanza che ad esempio il settore della distribuzione attribuisce alla birra che sono certamente confortanti Quindi da questo punto di vista una nota positiva - ha concluso - Certo è che la congiuntura non è favorevole in termini generali".

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