Sotto osservazione i corpi idrici del territorio siciliano, sia quelli relativi al patrimonio fluviale che quelli relativi alle acque sotterranee. Lo studio è stato avviato grazie a due convenzioni firmate tra l'autorità di bacino e le tre università siciliane, tra cui Messina. 3 milioni 600 mila euro di fondi comunitari che impegneranno una 50 di tecnici.