Roma, 6 ott. (askanews) - Il mondo dell'energia è al centro di profondi cambiamenti e mai come in questo periodo la ricerca si sta rivelando nevralgica per individuare soluzioni per la transizione. Ecco perché industria e università sempre più spesso uniscono competenze e conoscenze per accelerare l'evoluzione del settore elettrico. Nasce proprio da qui la partnership di Terna con l'università di Stanford. Il gruppo che gestisce la rete italiana in alta tensione è infatti la prima società italiana a partecipare al programma 'Stanford Energy Corporate Affiliates', che include anche l'iniziativa Bits&Watts, promosso dal 'Precourt Institute for Energy', il dipartimento dell'Università di Stanford per la ricerca, l'istruzione e la sensibilizzazione sui temi dell'energia. Per Massimiliano Garri, Direttore innovation e market solutions di Terna, "è una partnership di lungo termine alla quale teniamo particolarmente perché le aziende che hanno una radice culturale e tecnica come Terna, possiedono un grandissimo valore di competenza ma, allo stesso tempo, hanno necessità di aprirsi al mondo accademico e, quindi, questo tipo di partnership sono essenziali". Terna, l'azienda guidata da Stefano Donnarumma, ha stretto un'intesa quinquennale con il prestigioso ateneo statunitense che ha un budget per la ricerca che, nel 2022, ha raccolto donazioni pari a 1,69 miliardi di dollari, in particolare per fondare una nuova facoltà dedicata allo studio delle principali sfide relative al cambiamento climatico e alla sostenibilità. Grazie all'accordo, Terna parteciperà all'Advisory Council dell'iniziativa e potrà contribuire alla definizione delle linee guida strategiche e alla pianificazione delle attività del programma. "Condividere le conoscenze e mettere a fattor comune anche esperienze diverse è l'unico vero modo per far crescere la cultura e per trovare soluzioni nuove, a volte anche a problemi vecchi. Terna ha due missioni fondamentali che sono, da un lato, garantire che l'infrastruttura raggiunga tutte le persone in Italia per assicurare il servizio di trasmissione dell'energia, e, dall'altro, fare in modo che tutta l'energia che entra nella rete sia costantemente in equilibrio con quella che esce. Siamo passati da 800 a più di un milione di impianti oggi collegati alla rete e questa complessità ha bisogno di nuove soluzioni. Partecipare a un programma come quello della Stanford University ci permette di indirizzare, con l'esperienza di un Tso importante come Terna, un percorso di innovazione che possa creare queste soluzioni" ha aggiunto Garri.