Estate 1944. L'ordine di Hitler è che Parigi non cada nelle mani del nemico, altrimenti dovrà essere ridotta a un cumulo di macerie. Il Generale della Wehrmacht Dietrich von Choltitz è già pronto per eseguire l'ordine: i principali simboli della capitale francese - la Torre Eiffel, il Louvre, Notre Dame e i ponti della Senna - sono stati minati. Tuttavia, all'alba del 25 agosto, attraverso un tunnel sotterraneo segreto il Console Generale svedese Raoul Nordling si intrufola nella sede del comando tedesco per convincere von Choltitz a non mettere in atto il piano demolitore. Da quel momento, i due uomini daranno vita a un'intensa battaglia psicologica, giocata sul dialogo tra due caratteri fortemente contrastanti: mentre von Choltitz si trincera dietro il proprio dovere di obbedienza agli ordini militari, Nordling, invece, cercherà in ogni modo di fare appello alla ragione e alla benevolenza per impedire l'assurdo piano di distruzione di Parigi.