Roma, 27 set. (askanews) - Passi in avanti per l'Italia nella connettività digitale. Un dato di fatto attestato dall'ultimo indice Desi della commissione europea di fine luglio scorso. Nel Digital economy and society index, che misura i progressi dei Paesi europei in termini di digitalizzazione dell'economia e della società, l'Italia cresce posizionandosi al 18esimo posto e migliorando di due posizioni rispetto al 2021. Uno dei punti deboli su cui resta ancora tanto da fare e per i quali l'Italia è sotto la media europea è legato alle difficoltà della voce 'Capitale umano' (formazione e competenze digitali) ma i progressi legati alla connettività ci sono: in questo indicatore l'Italia è al settimo posto su 27, con un risultato sopra la media europea che testimonia come gli investimenti infrastrutturali degli ultimi anni abbiano avuto il loro effetto.A fare da traino è stata Open Fiber la società che ha cablato e sta cablando il territorio italiano in fibra ottica all'ingrosso mettendo poi a disposizione degli operatori l'infrastruttura. In cinque anni di attività ha coperto oltre 14,5 milioni di unità abitative ed è sul podio europeo degli operatori Ftth vale a dire tra coloro che portano la fibra fino a casa.La conseguenza è che un numero sempre maggiore di italiani ha deciso di abbracciare le infrastrutture di ultima generazione in fibra lasciando la vecchia rete in rame.Un trend che trova conferma anche nell'ultimo Osservatorio Agcom, l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni: nei primi 3 mesi del 2022, le linee che utilizzano banda ultra larga sono aumentate di circa 300mila unità, e nell'ultimo anno l'utilizzo di reti esclusivamente in rame è diminuito di oltre 1,5 milioni. Un dato che assume ancor più significato se consideriamo che dal 2018 a oggi il numero di linee in rame attive è diminuito di oltre 9 milioni.Il processo di upgrade tecnologico è stato senz'altro accelerato dai lockdown imposti dall'epidemia di Covid19, che hanno visto l'esplosione dei volumi di traffico.Non è un caso che la Commissione europea stia valutando provvedimenti per un progressivo spegnimento (switch-off) del rame in tutto il continente, con l'obiettivo di accelerare l'adozione di tecnologie ultrabroadband prive di tratti in rame. Del resto la fibra ottica consente l'allineamento sia agli obiettivi nazionali come il piano Italia 1 Giga all'interno del Pnrr, con orizzonte 2026, sia a quelli europei (come il Digital Compass al 2030). Una accelerazione ulteriore potrebbe passare ad asempio attraverso uno switch off del rame analogo a quanto avvenuto con il digitale terrestre per il quale è stata individuata una data per il passaggio obbligatorio. Attualmente nonostante il passaggio alla fibra stia accelerando, le reti in rame o miste fibra-rame rappresentano ancora la parte più consistente dei circa 19 milioni di linee attive italiane.