Milano, 5 set. (askanews) - Questa mattina oltre 50 attivisti e attiviste di Greenpeace provenienti da diversi Paesi europei hanno interrotto l'inaugurazione di Gastech, il più importante incontro mondiale delle aziende del gas, del Gnl e dell'idrogeno, che quest'anno si svolge alla Fiera di Milano.Davanti all'ingresso dell'evento, l associazione ambientalista ha creato con fumi e suoni di sirene un'atmosfera da "inferno climatico", il destino, secondo gli scienziati, a cui andremo incontro se continueremo a bruciare fonti fossili. Fuori e dentro i padiglioni della fiera, gli attivisti hanno quindi diffuso un messaggio di allarme per le sorti del pianeta: "Attenzione! Questa non è un'esercitazione: è in corso un emergenza climatica, si prega di non credere alle pubblicità ingannevoli delle aziende del gas e del petrolio. Sotto il greenwashing c'è l inferno climatico".La protesta pacifica degli ambientalisti, che si è conclusa con l'intervento delle forze dell'ordine che hanno portato via di peso alcuni manifestanti, era cominciata già di primo mattino, quando davanti ai padiglioni di Gastech si era alzato un grande pallone aerostatico a forma di pianeta Terra con le scritte "Gas is greenwashing" e "End fossil fuels now!". In contemporanea, lungo il corridoio della metropolitana che porta all ingresso della Fiera, sono state affisse decine di manifesti per svelare ciò che l'industria del gas e del petrolio cerca di nascondere dietro le sue pubblicità patinate: una cupa realtà fatta di inquinamento, eventi climatici estremi sempre più distruttivi e conflitti per il controllo delle fonti fossili."Abbiamo portato la nostra protesta pacifica a questo evento perché da 50 anni riunisce le aziende maggiormente responsabili della crisi climatica" ha dichiarato Federico Spadini di Greenpeace Italia, sottolineando che "possiamo mettere un freno all influenza delle aziende inquinanti e all inazione della politica firmando l Iniziativa dei Cittadini europei (Ice) per vietare le pubblicità e le sponsorizzazioni delle aziende legate ai combustibili fossili, che minacciano il diritto all informazione e la salute delle persone e del pianeta". Infatti, se entro ottobre la petizione "Stop alla pubblicità delle aziende inquinanti" raggiungerà il traguardo di un milione di firme raccolte, la Commissione europea sarà infatti obbligata a discutere una proposta di legge per mettere fine "alla loro propaganda ingannevole"."Per anni, le compagnie dei combustibili fossili hanno negato l esistenza della crisi climatica e le loro stesse responsabilità" ha ricordato Silvia Pastorelli di Greenpeace, aggiungendo che poi "quando negare è diventato impossibile, la pubblicità è diventata un mezzo per fare greenwashing e distrarre l'opinione pubblica dal fatto che, al di là delle belle promesse, il loro business principale rimane uno solo: estrarre e bruciare combustibili fossili. Ora più che mai, nel mezzo di una crisi energetica che colpisce milioni di persone, è fondamentale vietare queste pubblicità tossiche che non fanno altro che fuorviare i consumatori e contribuire ad arricchire queste multinazionali. Senza questo megafono pubblicitario, sarà subito chiaro che le bugie hanno le gambe corte".