Palermo come Beirut. Titolarono così i giornali quel 29 luglio del 1983, quando una Fiat 126 imbottita di tritolo saltò in aria con l'intento di uccidere il magistrato Rocco Chinnici. Insieme a lui, a perdere la vita, al civico 59 di via Pipitone Federico: il colonnello Mario Trabassi, l'appuntato Salvatore Bartolotta e il portiere dello stabile, Stefano Li Sacchi. A trentanove anni dalla strage, quattro corone di fiori tengono viva la memoria.
Nel video le interviste a: Leopoldo Laricchia, questore di Palermo; Roberto Lagalla, sindaco di Palermo; Caterina Chinnici, figlia di Rocco Chinnici