Roma, 16 giu. (askanews) - Parole che cadono sul foglio, fotografie in movimento che vengono impresse grazie a un lavoro di rielaborazione con computer e che mostrano tutta la loro interconnessione. Il ritmo, l'energia, il movimento, le immagini nella loto totale provvisorietà. È questo il fil rouge della mostra "Cosmogonia", ospitata al Museo Carlo Bilotti di Roma dal 16 giugno al 4 settembre e che presenta opere di Daniela Monaci e poesie di Sonia Gentili trasformate in installazione visiva (sette Fogli e un Libro con testo dinamico) dal collettivo "L'uomo che non guarda" (Sonia Gentili e Ambrogio Palmisano).Un viaggio "circolare" attraverso tre sale: la cosmogonia, la emersione delle forme, l'Io nel tempo, dove le personalità degli artisti sono legate dall'intento di superare i limiti della percezione ottica per trovare uno sguardo profetico calato nel nucleo incerto della realtà, alla ricerca di un disvelamento "apocalittico" posto sul fragile crinale che divide l'apparire e l'accadere delle cose."Questi testi sono trasformati in installazioni in cui il testo accade, è in movimento - spiega Sonia Gentili, scrittrice e poetessa - si forma gradatamente sullo schermo e in maniera illineare, in modo da evocare la genesi del testo e anche il processo della lettura, quel qualcosa che unisce chi crea la poesia e chi la legge e cioè+ la messa in movimento di questo testo"."Parliamo di un prendere forma - prosegue la scrittrice - ma questa forma dà luogo a delle immagini che non sono da intendersi nel modo in cui comunemente siamo portati a intendere le immagini, siamo bombardati da immagini che ci presentano facce del mondo definite, definitive, fisse. Questa mostra ci aiuta a uscire dal dogma dell'immagine, perché l'immagine allude a ciò che viene prima di ciò che l'immagine è e a ciò che verrà dopo. Allude alla sua trasformazione".L'artista Daniela Monaci traccia le rotte di una navigazione pensata per Smarrirsi (titolo di un suo ciclo di opere) e ritrovarsi nelle riapparizioni figurali di esseri umani. "L'obiettivo di questa mostra - conclude l'artista visiva Monaci - è di mettere in evidenza quello che sia io che Sonia sentiamo e percepiamo, la percezione della continua trasformazione accadimento del mondo. Il mondo non è statico, è un gioco di continua interrelazione fra gli elementi della natura, fra l'uomo e gli elementi, ed è una metamorfosi".La mostra, a cura di Lorenzo Canova, è promossa da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali. Servizi culturali di Zètema Progetto Cultura.