Decontribuzione Sud, apprendistato, incentivo donne, esonero giovani. Sono solo alcuni degli incentivi messi in campo dallo Stato a favore delle imprese che nel 2021 hanno generato il 24% delle nuove attivazioni contrattuali sugli oltre 7 milioni di nuovi contratti.Incentivi che hanno prodotto più lavori a termine ma anche più part time, che spesso è involontario, ovvero non scelto ma imposto al lavoratore. È quanto emerge dal policy brief che l'Istituto Nazionale per l'Analisi delle Politiche Pubbliche ha dedicato al ruolo degli incentivi all'occupazione nel 2021.
Nel dettaglio il contributo maggiore fornito alla nuova occupazione è arrivato con l'incentivo Decontribuzione Sud che ha determinato il 65,6% dei nuovi contratti agevolati, seguito dall'apprendistato che incide per il 21,2%. Escludendo l'apprendistato gli incentivi che invece consentivano di attivare sia rapporti a tempo indeterminato sia rapporti a termine o discontinui non hanno corretto, ma riprodotto, il quadro e le relative criticità presenti nelle assunzioni non agevolate.
In particolare Il 55 % dell'occupazione creata da Decontribuzione Sud è a tempo determinato contro il 16% di quella a tempo indeterminato, superata anche dal lavoro stagionale.
gsl