Sarà di 194 miliardi il contributo del settore dei viaggi al Pil italiano nel 2023,appena lo 0,3% in meno rispetto al 2019, con un tasso di occupazione nel comparto che potrebbe raggiungere i livelli pre-pandemia già a inizio anno. E' la stima del World Travel and Tourism Council che rileva come l'emergenza sanitaria abbia avuto un impatto catastrofico sul settore dei viaggi e del turismo in Italia, cancellando miliardi dall'economia. Dopo due anni molto difficili, però, le prospettive ora sono assai più rosee.
Quest'anno si prevede che il contributo del settore al Pil cresca dell'8,7% a oltre 176 miliardi, pari al 9,6% del Pil, mentre l'occupazione nel settore è destinata a salire del 2%, per raggiungere quasi 2,7 milioni di posti di lavoro.
Il rapporto dell'Ente Globale del Turismo rivela inoltre che il settore crescerà a un tasso medio annuo del 2,5% nei prossimi 10 anni, raggiungendo entro il 2032 un valore di oltre 226 miliardi. Prima della pandemia il contributo totale al Pil da parte dell’industria dei viaggi era del 10,6% nel 2019, scendendo ad appena il 6,1% nel 2020, con una perdita del 47,3%. Nel futuro la stima è che il settore possa arrivare a creare, in Italia, più di mezzo milione di posti di lavoro nei prossimi 10 anni, con una media di oltre 53mila nuovi impieghi ogni anno.
gsl