Milano, 14 giu. (askanews) - E' stato uno dei protagonisti della pittura italiana del secondo Novecento, legato all'informale e al movimento spazialista, ma non solo. Emilio Scanavino, a cento anni dalla nascita, viene oggi riletto anche alla luce degli altri aspetti della sua produzione in una mostra che l'Archivio Scanavino ha organizzato nella sua nuova sede di Piazza Aspromonte a Milano e che, come ci ha spiegato la direttrice scientifica Greta Petese, dialoga con la natura stessa dell'archivio."Il valore aggiunto in questo caso - ha detto ad askanews - è questo grande spazio espositivo, che ci permette di avere un'autonomia curatoriale, che ci permette di mettere in mostra la punta dell'iceberg, tutto ciò che sta dietro il lavoro di un archivio e quindi dietro a tutta al fatica che si fa per promuovere il lavoro di un artista".L'esposizione, che indaga in particolare la produzione di ceramiche policrome di Scanavino, è curata da Marco Scotini e riprende il titolo di una storica mostra londinese del 1956, "This is Tomorrow"."Nella storia delle esposizioni - ha aggiunto Greta Petese - This is Tomorrow ha un posto particolare, perché è una delle prime mostre nelle quali davvero le arti iniziano a parlarsi, perché ci sono architetti, grafici, designer, pittori e quello che viene fuori da questa rilettura dell'artista è che è davvero riduttivo leggere oggi Scanavino solo attraverso la pittura più nota, con le tramature degli anni Settanta. In realtà quella, ancora una volta, è la punta dell'iceberg".La mostra non trascura poi la relazione tra Scanavino e l'architettura e offre spunti di riflessione per una interpretazione attuale dell'opera dell'artista genovese.