https://www.pupia.tv - I finanzieri del comando provinciale di Foggia hanno sottoposto agli arresti domiciliari nei un esponente di spicco della criminalità attiva nella valle dell’Ofanto ed eseguito 3 misure interdittive nei confronti di un commercialista di Cerignola e due imprenditori, nonché il sequestro preventivo di beni mobili, immobili, partecipazioni e disponibilità finanziarie per un ammontare complessivo di circa 2,5 milioni di euro.
Il provvedimento giunge all’esito delle indagini preliminari svolte dai Finanzieri del Nucleo di polizia economico finanziaria di Foggia che hanno acquisito elementi indiziari (da vagliare nelle successive fasi processuali) relativi a numerose operazioni di riorganizzazione societaria verosimilmente prive di ogni fondamento giuridico e ragionevolezza commerciale, in quanto finalizzate esclusivamente a ripartire - violando la normativa civilistica e fiscale - asset immobiliari di imprese che nel periodo di attività non hanno sostanzialmente effettuato altre operazioni commerciali, perché costituite al solo scopo di realizzare le operazioni aziendali finite sotto la lente degli investigatori. Tra queste, plurimi artificiosi conferimenti di rami d’azienda, che sarebbero stati adottati al solo scopo di dissimulare la vendita di beni aziendali e sottrarre illecitamente all’Erario Iva e imposte dirette, dovute in caso di atti di compravendita.
Gli amministratori delle società finite sotto osservazione avrebbero così esposto consapevolmente nei bilanci, nelle relazioni e nelle comunicazioni periodiche sociali fatti materiali rilevanti non rispondenti al vero circa la situazione economica e patrimoniale, in modo idoneo ad indurre altri in errore.
Tra i principali indagati figura un ex sorvegliato speciale con obbligo di soggiorno attivo nell’area di San Ferdinando, Trinitapoli e Cerignola, con precedenti di polizia per associazione di stampo mafioso, sequestro di persona, rapina, traffico di sostanze stupefacenti ed estorsione, oggi destinatario del provvedimento cautelare personale. I proventi illeciti derivanti dai supposti, plurimi, illeciti fiscali e dalle presunte false comunicazioni sociali sarebbero stati dirottati sui conti correnti personali dell’arrestato e di altri componenti il proprio nucleo famigliare.
Sono finiti nella maglia degli accertamenti una villa con piscina, conti correnti, rapporti finanziari e alcune autovetture. Complessivamente, nei confronti del 66enne di San Ferdinando di Puglia, la Procura di Foggia ha chiesto ed ottenuto dal Tribunale il sequestro - in corso di esecuzione - di beni mobili, immobili e disponibilità finanziarie per circa 2,1 milioni di euro. Convolti anche due imprenditori edili (fratello e sorella) di San Ferdinando e un noto professionista di Cerignola, nei cui confronti il gip ha disposto il divieto per sei mesi di esercitare le rispettive attività. (08.06.22)