https://www.pupia.tv - Le indagini che hanno portato oggi all'arresto di cinque persone (una finita in carcere e gli altri ai domiciliari) per estorsione, tentata estorsione, furto, detenzione e porto di pistola tutti aggravati dal metodo mafioso, sono iniziate dopo una "serie di gravi atti intimidatori perpetrati ai danni di un imprenditore" di Stornara (Foggia) a cui "è stata richiesta una somma di denaro a titolo estorsivo" e partita da alcuni esponenti di un gruppo criminale di Foggia che avrebbero invitato la vittima "a prendere contatti con gli amici" del paese e che, per essere convincenti, avrebbero esploso alcuni colpi di arma da fuoco "a chiaro scopo intimidatorio".
Il gruppo non si è fermato alle intimidazioni telefoniche perché avrebbe sistemato nell'auto della vittima, poi data alla fiamme nel marzo di tre anni fa, una testa mozzata di maiale e fatto recapitare a casa una busta con tre proiettili. Le indagini, condotte dagli agenti della squadra mobile di Foggia e coordinate dalla Dda di Bari, si sono subito concentrate su un noto clan locale in passato raggiunto da condanne per estorsione e usura, aggravati dal metodo mafioso.
Il monitoraggio di alcuni appartenenti al clan e di alcune persone vicine ha permesso di raccogliere gravi indizi di colpevolezza anche per una estorsione, questa volta consumata, ai danni di un agente di commercio che, dopo aver installato delle slot machine in un bar di Stornara, è stato avvicinato da un presunto emissario del clan che lo avrebbe costretto a versare una somma di denaro per poter mantenere gli apparecchi da gioco.
Inoltre, il gruppo sarebbe responsabile di un assalto con un ordigno esplosivo allo sportello automatico della filiale della Banca Popolare di Bari di Casalvecchio di Puglia (Foggia), avvenuto il 4 settembre 2019, che fruttò un bottino di 15mila euro. (07.06.22)