Assassinata per strada a Vittoria mentre parla con il figlio undicenne, che è affacciato al balcone della loro casa, senza un movente apparente. E’ la dinamica dell’uccisione di Brunilda Halla, 37anni albanese, detta ‘Brunà, sposata con un connazionale e madre di due figli, ma resta un mistero la causa scatenante del delitto. A infliggere diverse coltellate alla schiena alla donna, ferendola mortalmente, ieri, è stato un 28enne che, dopo essere stato identificato e condotto in caserma dai carabinieri, ha confessato il delitto. Per il suo legale, l’avvocato Francesco Vinciguerra, «non c’è un movente».
L’uomo, che aveva dei problemi psicologici, ricostruisce il penalista, si «voleva vendicare della comunità di Vittoria che, era convinto, lo avesse emarginato e bullizzato». Per questo avrebbe «comprato un coltello online, è uscito di casa ed ha colpito la prima persona che ha incontrato, sarebbe potuto accadere a chiunque di essere la vittima».
«Aveva avuto problemi psicologici, diceva di ‘sentire delle voci nella testà e - rivela il legale - nel 2016 era stato sottoposto a un Trattamento sanitario obbligatorio». «E’ un ragazzo malato, non un criminale», chiosa l’avvocato Francesco Vinciguerra annunciando «la «presentazione di domanda di incidente probatorio con una perizia psichiatrica che attesti il suo stato di salute mentale».