"Per me insegnare qui significa aiutare il mio Paese e il suo popolo". Nataliya è una delle 14 volontarie che insegnano nella scuola settimanale per bambini ucraini messa in piedi, due anni fa, dall'associazione Rinascita dell'Ucraina. "Il progetto era nato per i bambini ucraini nati in Italia", spiega la presidente Marika Zabiyaka, "con una lezione il sabato mattina in lingua per non disperdere la nostra cultura". Poi, però, con l'avanzare del conflitto e l'arrivo dei profughi, ha preso tutta un'altra piega: "Ogni sabato facciamo lezioni di italiano e ucraino ai bambini che arrivano. Siamo arrivati a 90 alunni, di cui 60 scappati dalle bombe". Gli spazi sono messi a disposizione dall'Istituto comprensivo San Giuseppe Calasanzio, nel quartiere di San Siro: "La lezione di italiano è una novità necessaria", dice la vicepreside Manuela D'Onofrio, "e ha una funzione propedeutica per chi si iscriverà nelle nostre scuole". Un grande simbolo della pace giallo e blu accoglie i bambini all'ingresso. Sono felici di tornare in classe, ma qualcuno fa fatica e piange: "C'è chi viene da Kharkiv o da altre zone bombardate. Non parlano e non scrivono. Ma bisogna incoraggiarli ad andare avanti", racconta Nadia, insegnante e mediatrice culturale. Ci sono anche ragazzi delle medie e delle superiori. Qualcuno quest'anno avrà l'esame di Stato. "Cerchiamo di dargli continuità nello studio perché", ricorda Iryna, insegnante volontaria di 27 anni, "è necessario farli tornare a una dimensione di normalità". .Video di Andrea Lattanzi .Musica: www.bensound.com "A day to remember" .SEGUI LA DIRETTA .ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER QUOTIDIANA