Spot TV Alfa Romeo 155, oldcar, vintage car

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Lanciata per sostituire l'Alfa 75 (che, tuttavia, rimase in produzione nelle versioni "1.6 i.e." e "2.0 TD" fino alla fine del 1993), la 155 abbandonava lo schema classico delle medie Alfa Romeo a schema transaxle e trazione posteriore, per adottare una configurazione a trazione anteriore e sospensioni a 4 ruote indipendenti. La 155 adottava il pianale derivato dal progetto Tipo2 con la quale condivideva, con le altre vetture derivate dal medesimo progetto, la lunghezza del passo e le sospensioni di tipo McPherson all'anteriore ed a bracci longitudinali tirati al posteriore, quest'ultime non particolarmente performanti in quanto questa soluzione non permette il recupero dell'angolo di camber durante il rollio della vettura facendo perdere aderenza alla ruota in appoggio.

I motori 4 cilindri 8 valvole Twin Spark della prima serie erano derivati dal 2.0 Twin Spark della 75 (bialbero Alfa Romeo), mentre i Twin Spark 16 valvole della seconda serie, denominati Pratola-Serra (nome della città in cui vennero assemblati), erano di tipo modulare con basamento in ghisa; il 2.0 turbo 16v derivava invece da quello montato sulla Lancia Delta HF e il 6 cilindri era lo storico V6 Busso 12 valvole Alfa Romeo. Disegnata aggressiva nelle linee, i designer Alfa risolsero la questione di distaccare l'estetica da quella delle vetture Fiat e Lancia che condividevano il medesimo pianale: prova ne furono lo sbalzo anteriore della carrozzeria e la coda massiccia. Venne rispettato il family feeling con dei gruppi ottici anteriori sottili e molto simili a quelli della 75, una linea di cintura alta e le fiancate percorse da profonde scalfature di alleggerimento come nella 164. La linea risultava spiccatamente a cuneo, continuando una influente linea di disegno delle vetture Alfa Romeo introdotta dal designer Ermanno Cressoni a partire dalla Giulietta del 1977, che divenne peculiare delle vetture della casa del biscione. Lo stile della vettura fu disegnato da Ercole Spada. Gli interni, di impostazione nettamente sportiva, furono progettati invece da Walter de Silva (che collaborò insieme ad Ercole Spada per il successivo restyling della vettura), conferendole una posizione di guida ottima. L'Alfa 155, seppure prodotta per pochi anni come modello di transizione, è un modello importante, perché è stata una delle ultime Alfa a montare lo storico motore bialbero Alfa Romeo; in particolare le versioni di tale motore con cilindrata 1.7 e 1.8 furono in dotazione esclusivamente alla 155.

Particolare degno di nota, lo stesso tipo di propulsore era sempre stato montato longitudinalmente su tutte le precedenti vetture (tutte a trazione posteriore), mentre sulla 155 veniva montato trasversalmente; ciò comportò una consistente riprogettazione delle parti di collegamento. Nel Museo Storico Alfa Romeo è conservato un esemplare di Alfa 155 con motorizzazione bialbero Alfa Romeo.

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