https://www.pupia.tv - Operazione "Raddoppio" della Guardia di Finanza che ha tratto in arresto un 53enne di Cerignola (Foggia) per usura aggravata e continuata. All’uomo è stata anche sequestrata la somma di 23mila euro, profitto delle attività delittuose.
Le attività investigative sono state avviate nel maggio scorso, quando un imprenditore di Trani, operante nel settore calzaturiero, si è presentato dai finanzieri denunciando di essere caduto nella morsa dell’usura. Agli investigatori del Gruppo Tutela Mercato Capitali (articolazione specializzata nell’accertamento e nella repressione del reato di usura) l’imprenditore riferiva che nel 2015, versando in gravi difficoltà finanziarie, si era rivolto a un usuraio di Cerignola ottenendo il prestito di 50mila euro. A causa della sfavorevole congiuntura economica, ulteriormente aggravata dall’emergenza Covid, il debito dell’imprenditore è aumentato sensibilmente nel tempo, anche per effetto dell’applicazione di tassi di interesse usurari che hanno raggiunto il 180% su base annua.
Gli immediati approfondimenti investigativi, mediante intercettazioni telefoniche e ambientali, videoriprese e pedinamenti, hanno consentito di verificare la fondatezza di quanto riferito dal denunciante e di documentare, in particolare, le insistenti richieste di denaro dell’usuraio, accompagnate da gravi ed esplicite minacce di violenza fisica rivolte alla sua vittima e ai suoi più stretti familiari. Nello specifico, sono state ricostruite le condizioni del “patto usuraio”, concepito e attuato in modo tale da precludere la possibilità di estinguere definitivamente il debito contratto.
Attraverso il pagamento delle rate mensili, che hanno raggiunto l’ammontare di 26 mila euro, la vittima ha corrisposto i soli interessi usurari maturati, senza incidere sull’ammontare del finanziamento ricevuto che è, pertanto, restato inalterato nel tempo. Quando l’imprenditore ha richiesto di onorare definitivamente il proprio debito, l’usuraio, fingendo di assecondare tale esigenza, ha rinegoziato le condizioni del finanziamento, pretendendo, a saldo, la restituzione di una somma pari al doppio del prestito erogato, attraverso rate mensili dell’importo variabile dai 10 ai 16mila euro. Secondo le risultanze investigative raccolte, a fronte del prestito, dilazionato nel tempo, di circa 650mila euro, l’imprenditore sarebbe stato costretto a restituire all’usurario oltre 1,6 milioni di euro, obbligandosi al pagamento di rate mensili fino al 2026.
Diversi sono stati gli incontri, monitorati dai finanzieri, tra l’usurario e la sua vittima, nel corso dei quali il primo ha preteso e ottenuto dazioni in contanti dell’importo di 35mila euro. Proprio grazie al monitoraggio di uno di questi incontri, nell’area di parcheggio di un distributore di carburanti aella periferia di Canosa di Puglia, i finanzieri hanno fermato il 53enne, risultato in possesso di 15mila euro in contanti, occultati nei propri indumenti intimi. (28.07.21)