Pordenone - Scoperta truffa milionaria su finanziamenti online (31.08.20)

Pupia Crime 2020-08-31

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https://www.pupia.tv - Attraverso la pubblicità su note piattaforme di social network, offrivano la possibilità di accedere a finanziamenti in modo semplice ed immediato e senza particolari forme di garanzia, perfezionandoli on line. Attiravano così numerosi utenti, ai quali, tuttavia, veniva preventivamente richiesto di effettuare versamenti anticipati, cui seguiva, però, la mancata erogazione del prestito.

L’operazione, condotta dalla Guardia di Finanza di Pordenone, su delega della locale Procura della Repubblica, risulta originata da una querela presentata da un cittadino pordenonese, il quale, nel mese di febbraio 2019, trovandosi nella necessità di ricorrere ad un prestito, si era rivolto ad una società finanziaria con sede a Zurigo che pubblicizzava i propri servizi su Facebook. Dopo un primo contatto avvenuto via mail, alla vittima veniva notificata l’accettazione dell’istanza di finanziamento per una somma di 50mila euro per la cui concessione definitiva veniva, però, richiesto il versamento anticipato di una somma 1.266 euro mediante bonifico bancario su un conto corrente aperto presso una banca con sede nelle Isole Canarie. La sedicente azienda elvetica successivamente alla ricezione del denaro informava, tuttavia, il richiedente di aver “ceduto la pratica” ad una terza società con sede nella penisola iberica che dopo qualche giorno richiedeva, a sua volta, ulteriori somme di denaro per l’erogazione del finanziamento.

Il querelante, dopo aver rifiutato l’ulteriore versamento e richiesto il rimborso di quanto già corrisposto, riceveva quale replica un netto rifiuto e l’intimazione al pagamento della somma aggiuntiva, altrimenti si sarebbe proceduto al suo "recupero forzoso". Acclarato il contesto truffaldino posto in essere su un piano transnazionale, su delega della Procura della Repubblica di Pordenone, le indagini sono state, quindi, principalmente condotte all'estero, tramite i competenti Organi collaterali, ricorrendo a strumenti di cooperazione internazionale (Ordine Europeo di Indagine Direttiva 2014/41/UE del Parlamento e Consiglio Europeo).

Gli accertamenti condotti presso l’istituto di credito iberico destinatario del denaro, consentivano di ricondurlo a due soggetti residenti in Germania beneficiari delle condotte fraudolente. Il successivo sviluppo delle informazioni acquisite permettevano, poi, di collegare i due s oggetti a società di diritto elvetico e spagnolo gestori di plurimi siti internet, utilizzati sempre per la perpetrazione delle truffe mediante fittizi finanziamenti. I siti internet individuati ed utilizzati per dette attività criminose offrivano la possibilità, anche a cittadini residenti in Italia, di accedere a finanziamenti malgrado l’assenza di qualsivoglia titolo autorizzativo per l’esercizio dell’attività finanziaria rilasciato da parte della Banca d’Italia (necessario ai sensi del “Testo Unico delle leggi in materia bancaria e creditizia”). (31.08.20)

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