https://www.pupia.tv - Vasta operazione condotta dai carabinieri del comando provinciale di Cosenza, nei confronti di un gruppo criminale operante nel villaggio rom sovrastante via degli Stadi specializzato in furti di auto e nelle attività estorsive che ne derivano, conosciute come cavallo di ritorno. Oltre 120 i militari impegnati per l’esecuzione di 13 misure cautelari. Contestati i reati di ricettazione, furto ed estorsione. L’operazione, denominata “Gipsy Village”, ha coinvolto anche soggetti residenti a Montalto Uffugo, Torano Castello e Barcellona Pozzo di Gotto, nel messinese. Dei tredici indagati, due persone sono finte in carcere e nove agli arresti domiciliari. Per altre due persone sono scattate le misure meno afflittive dell'obbligo di dimora e dell'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
Attraverso intercettazioni telefoniche ed ambientali, la Procura ha ricostruito dodici episodi tra furti e ricettazioni di mezzi, relativi a tre furgoni e nove autovetture; nove estorsioni consumate per la restituzione di tali veicoli e due tentativi di estorsione. I crimini sono stati perpetrati nel periodo compreso tra gennaio 2019 e gennaio 2020. L'indagine rappresenta la prosecuzione delle operazioni convenzionalmente denominate “Scacco al Cavallo” e “Scacco al Cavallo 2”, eseguite rispettivamente in data 16 novembre 2018 e 4 luglio 2019.
L’indagine, coordinata dal Procuratore della Repubblica di Cosenza, Mario Spagnuolo, e dal sostituto Antonio Bruno Tridico, si è intensificata in seguito alla seria recrudescenza del fenomeno dei furti di veicoli nell’area urbana, molti dei quali rinvenuti pochi giorni dopo la presentazione della denuncia di furto. Gli indagati, una volta individuato il proprietario del veicolo rubato, verosimilmente mediante i documenti ritrovati all'interno dell'abitacolo o a volte per l’iniziativa assunta dalla parte offesa, stabilivano il primo contatto nel quale invitavano la vittima a recarsi in via degli Stadi, all’interno del cosiddetto Villaggio degli Zingari. Il passaggio successivo consisteva nello svolgimento della trattativa per stabilire l'entità del prezzo da pagare per la restituzione, variabile da 850 a 2.000 euro.
Nell’ambito dell’indagine, i carabinieri hanno recuperato e restituito ai legittimi proprietari 36 mezzi rubati, procedendo complessivamente a sentire a sommarie informazioni 52 vittime di furto, molte delle quali hanno fornito un quadro dettagliato con descrizioni di fatti e persone lucide, lineari e precise. Purtroppo per 4 vittime è stato necessario il deferimento in stato di libertà per favoreggiamento personale, in quanto, pur a fronte di elementi comprovanti le richieste estorsive ricevute, hanno negato l’accaduto, non fornendo alcuna collaborazione allo sviluppo delle indagini. (14.07.20)