https://www.pupia.tv - Ammonta ad oltre 2,5milioni di euro il valore dei 1.635 beni antiquariali, archivistici, librari e archeologici, recuperati nel 2019 dai Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Ancona, con competenza su Marche e Abruzzo. Un risultato messo a segno anche grazie alla collaborazione con l’Arma territoriale e con le Stazioni. Il bilancio di questa attività sul fronte repressivo vede 123 persone denunciate per reati in danno del paesaggio, mentre tra i beni recuperati 242 sono antiquariali, archivistici e librari, 1.344 reperti archeologici 830 dei quali interi e 514 frammenti, 42 paleontologici, oltre a 7 opere d’arte contemporanea contraffatte e poi sequestrate.
In sensibile diminuzione i furti di beni d’arte nei musei, nei luoghi espositivi pubblici o privati, nei luoghi di culto, negli archivi e nelle biblioteche, oltre che nei luoghi di privati: questi sono scesi dai 58 rilevati nel 2018 ai 16 del 2019. Anche in questo caso il risultato è stato frutto di una collaborazione con i funzionari delle soprintendenze (Archeologia
Belle Arti e Paesaggio – Archivistica e bibliografica), con i responsabili delle strutture museali, archivi e biblioteche, con i responsabili degli uffici beni culturali delle Diocesi, con i sindaci, oltre che con i cittadini.
E poi incontri con i ragazzi delle scuole, con ordini professionali, associazioni di volontariato e enti locali per sensibilizzare sulla tutela e la salvaguardia dei beni culturali. Con gli studenti in particolare, oltre a presentare i compiti e le attività del Nucleo, i Carabinieri hanno sviluppato dei progetti il cui obiettivo è quello di formare i ragazzi e coinvolgerli nella salvaguardia di questo importante patrimonio. Fra le operazioni salienti che hanno contrassegnato il 2019, il ritrovamento di reperti archeologici nell’abitazione di un professionista anconetano, dove o Carabinieri, al termine di una complessa attività investigativa in collaborazione con i Carabinieri del Comando Provinciale di Ancona e
del V Nucleo Elicotteri di Pescara, hanno individuato un noto professionista anconetano nella cui abitazione erano detenuti illegalmente pregevoli reperti di natura archeologica.
La Procura della Repubblica di Ancona disponeva la perquisizione che permetteva di sequestrare l’importante collezione archeologica dalla Preistoria al Medioevo: fra i beni sequestrati spiccano sculture in marmo, frammenti di bassorilievi e di elementi architettonici decorativi, oltre ad una serie di ceramiche come urne cinerarie e anfore da trasporto. Nella collezione anche un insieme di strumenti chirurgici, ancora posizionati all’interno dell’involucro che li conteneva, e il ceppo in piombo di un’ancora romana eccezionalmente integro. A Falconara Marittima invece i Carabinieri hanno scoperto e sequestrato in una abitazione privata, in collaborazione con la Tenenza di Falconara Marittima, una importante collezione di reperti archeologici databili principalmente tra il VII secolo a.