I Carabinieri hanno eseguito un'ordinanza cautelare, emessa dal Gip del Tribunale di Roma su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 25 soggetti (12 in carcere, 8 ai domiciliari e 5 all'obbligo di dimora) accusati, a vario titolo, di riciclaggio aggravato dalla transnazionalità, autoriciclaggio, impiego di denaro di provenienza illecita, emissione di fatture per operazioni inesistenti. La maxi-operazione, denominata "Jolly", scaturisce da un'indagine dei Carabinieri del Comando Provinciale di Roma in collaborazione con personale dell'Agenzia delle Entrate del Lazio, che ha fatto luce sulle attività di due sodalizi criminali, facenti capo il primo a un imprenditore romano, classe '64, operante nel settore del commercio d'auto, in passato arrestato per riciclaggio a favore di Enrico Nicoletti, già cassiere della Banda della Magliana, e un 31enne imprenditore romano, incensurato, operante nel mercato del lavoro interinale e immobiliare, mentre il secondo retto da un 33enne di Guidonia Montecelio (Roma) con precedenti per stupefacenti. Secondo quanto accertato dai militari del Nucleo Investigativo di Roma, il primo gruppo avrebbe riciclato 15 milioni di euro, illegalmente accumulati in provincia di Milano da alcuni cinesi. Il secondo, invece, avrebbe immesso nel circuito economico, capitale illecito per circa 3 milioni, derivante dal traffico di droga sul territorio capitolino.