Centinaia di cittadini degli Stati del Golfo si imbarcano all’aeroporto di Beirut dopo l’avvertimento che è stato lanciato in seguito alle crescenti tensioni tra il Libano e l’Arabia Saudita. E mentre gli Stati Uniti si schierano contro qualsiasi interferenza esterna nelle vicende libanesi, il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, manifesta grande preoccupazione per la crisi in atto:
“È una questione che ci sta molto a cuore. Vogliamo che sia preservata la pace in libano, è essenziale che non scoppi un nuovo conflitto nella regione che avrebbe conseguenze devastanti”, ha detto Guterres.
Le dimissioni del premier fanno temere che il Libano, un paese con fragili equilibri comunitari, sprofondi in ulteriori violenze. Il Libano è stato lacerato da una guerra civile tra il 1975 e il 1990 ed ha vissuto il conflitto con Israele nel 2006.
Il leader delle milizie sciite di Hezbollah, Hassan Nasrallah, accusa l’Arabia Saudita di “detenere” il primo ministro libanese, accusando Riad di spingere Israele ad attaccare Beirut.
“Se il problema dell’Arabia Saudita è l’Iran, perché allora sta attaccando, distruggendo e sabotando il Libano? Solo per dimostrare di avere influenza in Libano? – ha detto Hassan Nasrallah – Ammettiamo che Riad ha un’influenza, ma se pensa di poter sconfiggere la resistenza libanese o i partiti politici che si rifiutano di rispettare la sua volontà e le sue umiliazioni, allora si sbaglia”.
Il Presidente francese, Emmanuel Macron, ha detto di aver avuto contatti informali con Hariri a Riad e la Francia si è posta come intermediario per risolvere le forti tensioni in corso tra Arabia Saudita e Iran alla radice della crisi mediorientale.