Crisi Libano: l'Arabia Saudita ha chiesto ai propri cittadini di lasciare il Paese

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A sei giorni dalle dimissioni del primo ministro libanese Saad Hariri cresce la tensione tra Beirut e Arabia Saudita. Il governo libanese accusa Riad di tenere prigioniero il premier, che ha annunciato le dimissioni sabato durante un discorso tenuto nella capitale saudita. Secondo funzionari del governo libanese l’Arabia Saudita avrebbe orchestrato la crisi per costringere il Libano ad escludere dal governo Hezbollah, il movimento sciita alleato dell’Iran.

Riad ha replicato alle accuse sostenendo che Hariri è libero di muoversi. Mercoledì scorso il premier libanese è andato ad Abu Dhabi per un colloquio bilaterale con l’emiro e nei giorni seguenti ha incontrato nella sua residenza a Riad l’ambasciatore francese e il rappresentante dell’Unione europea. La Francia sta provando a fare da mediatrice: giovedì Macron è volato a Riad in un blitz fuori programma per parlare della situazione con il principe ereditario Mohammed bin Salman.

Il ministro degli esteri francese Jean-Yves Le Drian ha escluso che Hariri sia tenuto prigioniero. “Abbiamo preso atto delle sue dimissioni – ha detto il ministro -. Era ad Abu Dhabi lo stesso giorno della visita del presidente Macron e quindi pensiamo sia libero di muoversi. La nostra principale preoccupazione ora è la stabilità del Libano ed il raggiungimento di una soluzione politica nel più breve tempo possibile”.

Intanto Arabia Saudita e altri paesi del Golfo come Emirati Arabi e Kuwait hanno chiesto ai propri cittadini residenti in Libano di lasciare immediatamente il Paese, facendo intendere che il rischio di un attacco sarebbe imminente.

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