SABATO 7 OTTOBRE 2017 A MILANO, CORTEO DI SOLIDARIETA’ CON IL KURDISTAN CON PARTENZA DA PORTA VENEZIA E ARRIVO IN PIAZZA DEL DUOMO.
Libertà per Abdullah Öcalan e per tutte le prigioniere e i prigionieri politici.
Pace in Kurdistan & democrazia in Medio Oriente.
Crescono le preoccupazioni relative alla salute e alla sicurezza del Presidente del popolo curdo Abdullah Öcalan. Da due anni vi è un assordante silenzio sulle sue condizioni. Dall'ultima visita avvenuta il 27 luglio 2011, i costanti appelli per autorizzare la visita degli avvocati non hanno prodotto alcun risultato. Anche un comitato internazionale che comprende deputati del Parlamento Europeo, sindacalisti, accademici e attivisti dei diritti umani provenienti da diversi paesi ha chiesto di poter visitare il carcere di Imralı, ma la richiesta è rimasta senza risposta. Tutte queste richieste sono state respinte con motivazioni poco plausibili.
Gli avvocati hanno fornito informazioni utili al Comitato per la Prevenzione della Tortura, un organismo del Consiglio d'Europa dotato dell'autorità necessaria per visitare le carceri degli stati membri (compresa la Turchia) e di riferire sulle violazioni dei diritti umani rilevate. Il CPT ha visitato il 28 aprile 2016 il carcere di Imrali, ma contrariamente alle precedenti visite non ha ancora pubblicato il rapporto e questo perchè la Turchia non lo ha approvato. È inconcepibile che davanti a un tale oscuramento delle informazioni il CPT oggi rimanga in silenzio. Inoltre mentre crescono le preoccupazioni per la sicurezza di Abdullah Öcalan e degli altri detenuti dopo il tentativo di colpo di stato del 15 luglio 2016, il CPT ha visitato molti centri di detenzione ma non il carcere di Imralı: ciò fa supporre un tacito “patto del silenzio” sulla questione di Imrali.
Gli avvenimenti che si sono verificati in tutto il paese dal processo di Imralı nel 1999 ad oggi hanno dimostrato chiaramente che ogni qualvolta sono state portate avanti politiche di sicurezza nell'approccio alla questione curda, l'isolamento a Imrali si è acuito. C'è un evidente analogia tra le condizioni in cui si trova il paese e l'assoluto isolamento del presidente Abdullah Öcalan. Da un lato la Turchia sta attraversando una fase di profondo caos e conflitto e dall'altro si verifica un totale oscuramento mediatico su Imralı, mentre viene impedito ogni incontro. È un segnale concreto che anche piccoli contatti con Abdullah Öcalan possono creare un’atmosfera veramente positiva in tutta la società.