Catalogna: 10 mila studenti in piazza, pompieri per l'indipendenza

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A Barcellona è la giornata degli studenti. I movimenti giovanili sono scesi in piazza per reclamare il diritto della Catalogna di votare nel referendum sull’indipendenza di domenica prossima.

Negli ultimi giorni la magistratura spagnola ha ordinato il sequestro del materiale elettorale, tra cui dieci milioni di schede e la chiusura dei siti legati al voto.

La commissione elettorale che doveva vigilare sulle operazioni è stata sciolta.

“Vogliamo infilare le schede nelle urne, vogliamo decidere il futuro del nostro paese e lo faremo in modo pacifico, così sapremo cosa vogliono i cittadini”, dice Marta Rosique portavoce del movimento Università della Repubblica.

Il corpo dei pompieri della Catalogna si è schierato per l’indipendenza e ha proposto di contribuire a garantire la sicurezza degli elettori ai seggi.

La polizia, invece, ha ricevuto l’ordine di evacuare i luoghi che potrebbero essere usati per le operazioni di voto.

“Crediamo la logica imponga di annullare il referendum – siamo ancora in tempo – e poi avviare dei negoziati senza fretta, senza pregiudizi, senza illegalità e unilateralismo”, dice Alejandro Ramos dell’associazione Società Civile per la Catalogna.

“La mobilitazione di piazza aumenta in vista del 1° ottobre – conclude Cristina Giner di euronews – i movimenti studenteschi e i gruppi pro-indipendenza sono i promotori della maggior parte delle manifestazioni degli ultimi giorni in Catalogna”.

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